Lo scorso 25.06.2023, il Corriere della Sera titola “Veleni sotto la Finchimica, il sindaco di Manerbio: subito analisi fuori dal sito”. Nell’articolo lo stesso sindaco, Paolo Vittorielli, annuncia che ha già fissato  per il giorno successivo,  lunedì 26 giugno, una riunione con gli uffici comunali “per fare piene luce sul dossier Finchimica”, situazione da lui ereditata. Martedì 27.06.2023 si tiene il Consiglio comunale, ma della Finchimica, del nuovo impianto, dell’allarme, dell’impegno assunto, non un cenno. 

La stampa locale non ha mancato di dare spazio alla notizia secondo cui alla richiesta avanzata dall’azienda di un nuovo impianto di produzione (AM29) ha fatto seguito  la scoperta di ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) dell’inquinamento della falda a carico di erbicidi, pesticidi ed altre sostanze chimiche. Il Giornale di Brescia, in data 02.07.2023, da rilievo alla preoccupazione dei cittadini e ad un’azione, quella del Comune, che, sempre il sindaco, annuncia essere trasparente sia sul piano dell’azione tecnica di concerto con gli altri organi istituzionali sia nel confronto con i dirigenti dell’azienda.

L’avvio del  procedimento per la realizzazione dell’impianto di cui oggi si discute porta la data del 21.02.2023. Il verbale della Provincia di Brescia, Settore Sviluppo Industriale  e Paesaggio, registra l’assenza dell’allora Amministrazione comunale, guidata nei fatti dal vicesindaco, oggi capogruppo di minoranza,  Giandomenico Preti. La seconda conferenza dei servizi, che in linea teorica dovrebbe rilasciarne l’autorizzazione, è fissata per il 07.07.2023. L’auspicio è che questa volta il sindaco, o un suo delegato, partecipino ponendo la dovuta attenzione al fine di farsi garanti e promotori di ogni azione a tutela della salute pubblica.

L’evidenza oggi  attribuita, giustamente, al ciclo produttivo di Finchimica, sia da stimolo per un’analisi più puntuale e coerente dello stato ambientale del nostro territorio. La maggiore sensibilità, la rinnovata e ritrovata cultura delle politiche ambientali, le loro ricadute sul temi legati alla salute e al sociale, diventino fattive azioni di governo e non si limitino a descrivere le sole linee guida di un programma elettorale che ha l’ambizione di divenire amministrativo.

Per questo motivo ed in forza di quanto contenuto all’Art.32 – comma 10 – delle Norme Tecniche di Attuazione del PGT del Comune di Manerbio (con riferimento normativo in materia di bonifica di siti contaminati, D.Lgs n. 152, 3 aprile 2006, Titolo V,  art.242, Procedure amministrative) auspico siano presto  effettuati sondaggi piezometrici al fine di monitorare lo stato della falda acquifera nelle aree limitrofe all’Ex-stabilimento Marzotto, e precisamente presso la Scuola dell’Infanzia “Gaetano Marzotto”, la Casa di Riposo comunale, l’Ospedale (ASST del Garda) e l’Oratorio “San Filippo Neri”. Sono luoghi dediti alla funzione pubblica: ospitano bambini e adulti fragili e in essi transitano e trascorrono parte della propria vita, per necessità o lavoro, molti manerbiesi e non solo.

L’inquinamento, si sa, non rispetta né i confini amministrativi né quelli legati alle proprietà. Penso al  Mella, al suo essere incastonato e al contempo alla profondità della prima falda. Penso al fiume, alle sue acque che scendono dall’operosa Valle Trompia e dall’altrettanto operosa Brescia, e avverto come non ci siano confini e come esso non sia semplicemente lo “spartiacque” di diverse identità locali, quanto l’elemento dinamico e propulsivo di una riflessione cui non possiamo sottrarci. 

La verifica dello stato in cui versa il sottosuolo, il corretto rilievo dell’andamento del Mella, della falda acquifera presente sotto l’abitato, i dati riscontrati e la doverosa comunicazione ai cittadini trovino spazio, con coraggio, nella cultura di governo. In una cultura che sceglie perché conosce e che non teme il confronto.

Manerbio, lì 06.07.2023

Lettera firmata