L’importanza dell’Avis (Associazione italiana volontari del sangue) nel nostro tessuto sociale è nota a tutti: donando sangue, in pratica gli avisini donano la cosa più importante che abbiamo, la vita.
Se questo è vero (e solo per questo agli avisini andrebbe fatto un monumento), è altrettanto vero che, soprattutto negli ultimi anni, molte associazioni di avisini si sono messi a fare anche di più, entrando a regime sociale, per offrire altro, oltre al sangue.
Su questo stesso numero, ricordiamo che l’Avis di Manerbio ha donato alla comunità un defibrillatore, strumento capace, al pari del sangue di impedire la morte, quindi di donare la vita.
Già, l’Avis di Manerbio, che, lo ricordiamo, «ingloba» anche i volontari Alfianello, Bassano e San Gervasio.
Il tutto per una squadra composta da oltre 650 soci donatori attivi e una quindicina di soci collaboratori, capaci di superare, tanto per dire, nel 2020, cioè nell’anno del Covid, le mille donazioni, oltre a fare altre cose per la comunità.
In effetti, questa benefica associazione percorre già da tempo la strada di un impegno a 360°, e continua a farlo nel segno della continuità. Anche perché da alcuni anni in cabina di regia c’è la stessa persona.
Recentemente, infatti, per il prossimo triennio la sezione comunale dell’Avis di Manerbio ha confermato Marianna Baldo alla guida della benefica associazione. Segno che, come abbiamo detto, gli avisini di Manerbio e dintorni hanno intenzione di continuare a svolgere quel meraviglioso lavoro che da tempo stanno facendo in favore della comunità.
Ovviamente la nuova e riconfermata guida non fa tutto da sola, ma si appoggia su una solida squadra.
Il presidente Marianna Baldo, infatti, ha un vicario, anzi, una vicaria (Giliola Berlinghini) e un vicepresidente (Angelo Filippini).
Poi ci sono la responsabile di segreteria (Germana Riboli) e l’amministratore Rinaldo Baiguera.
Non mancano i consiglieri: Valentino Cominelli, Ermanno Manenti, Giuliano Migliorati (referente per il gruppo Bassano Bresciano), Maria Carla Pegoiani (referente per Alfianello), Giuseppe Ponsoni e Massimiliano Riboli.
Prima di chiudere diamo altri numeri.
Nonostante la pandemia, nel 2020 al gruppo si sono aggiunti 28 nuovi donatori, mentre una trentina sono in procinto di entrare.
Sono anche da segnalare alcuni avisini che, per motivi vari, hanno dovuto cessare le donazioni.
Nel ricordare che il saldo è comunque positivo, ricordiamo anche che le porte dell’Avis sono sempre aperte: chi volesse entrare nella famiglia farebbe un dono alla comunità, ma anche a se stesso.
MT Marchioni