La scuola del 2020 si scopre diversa e nuova. L’emergenza sanitaria da coronavirus impone uno scenario rinnovato e di non facile immaginazione nemmeno tre mesi fa. 

Eppure la didattica del-l’emergenza si è introdotta prepotentemente nelle nostra case, rivoluzionando schemi che sembravano fino ad ora consolidati. 

Precipitati nella distanza, gli studenti di ogni ordine e grado hanno attinto dalla tecnologia non solo quegli elementi cognitivi previsti dal programma ministeriale ma anche quel repertorio di pratiche svolte nelle aule con compagni e insegnanti con i quali coltivano un rapporto empatico e ben radicato sotto il profilo emotivo. 

E così l’imprevisto si è trasformato in uno straordinario momento di crescita seppur con comprensibili difficoltà e limiti. 

Il mondo della scuola, come spiega la dirigente del-l’Istituto Comprensivo di Manerbio Annamaria Alghisi, ha dato prova di grande duttilità. 

Gradualmente la scuola ha messo a disposizione una serie di strumenti tecnologici, a partire dal registro elettronico fino alle varie piattaforme online che consentono di effettuare incontri virtuali o vere e proprie lezioni, interrogazioni, incontri a distanza. 

“Sono molto orgogliosa di come stanno lavorando tutti, dalle insegnanti agli alunni e sono contenta del feedback positivo che ho con le famiglie” spiega Alghisi “non nascondo che all’inizio ci sono stati problemi tecnici o l’impos-sibilità di raggiungere tutti gli studenti per mancanza di una strumentazione adeguata, ma ad oggi posso dire che anche questo problema è stato quasi risolto”. 

Alle famiglie che ne erano sprovviste sono stati consegnati in comodato d’uso una 50ina tra tablet e chromebook e altri ne saranno distribuiti nei prossimi giorni. Inoltre l’Istituto ha ottenuto un finanziamento di circa 13 mila euro per l’acquisto di device grazie alla partecipazione ad un progetto europeo. 

Ora, questa ampia dotazione di supporti informatici consentirà di aprire presso la scuola secondaria di primo grado laboratori mobili di informatica e robotica.

Nelle classi della secondaria di primo grado si svolgono lezioni online giornaliere di circa un paio di ore durante le quali la partecipazione è quasi totale e i riscontri tra insegnanti e alunni davvero positivi.

Inoltre, sempre online, si sono svolti i colloqui con i genitori e quasi quotidianamente avvengono videocon-ferenze tra il personale docente. 

“Siamo molto attenti alla didattica dell’inclusione” spiega Alghisi “temevamo che questa nuova modalità di lavoro potesse determinare, da questo punto di vista, una criticità. In realtà sono molto orgogliosa di quanto si sta facendo e della partecipazione di tutti gli attori coinvolti”

Anche nella scuola primaria di primo grado si sta procedendo con meet online che danno spazio, oltre che alla didattica, alla socialità. Intanto si continua a fare riferimento al registro elettronico per l’assegnazione dei compiti che poi, nella maggior parte dei casi, vengono consegnati e corretti dalle maestre. 

Su questa stessa modalità si sta procedendo anche alla scuola dell’infanzia Marzotto. Anche qui si effettuano incontri virtuali che consentono tuttavia ai più piccoli di avvertire la vicinanza delle loro maestre in questo momento così difficile.

Non sono mancati progetti che hanno riguardato tutto l’Istituto Comprensivo, come il disegno dell’arco-baleno simbolo di buon auspicio o la realizzazione di farfalle di carta, emblema della rinascita.

“Credo di poter dire che ci stiamo muovendo secondo le direttive stabilite dal POF, il piano dell’ offerta formativa” conclude Alghisi “ovvero lavorare per competenze, fare squadra e aiutare chi è in difficoltà”.

Resta da sciogliere la grande incognita della ripartenza di settembre. 

Qui non è possibile anticipare nulla prima delle direttive del Governo. 

Ma l’intera equipe dirigenziale e docente dell’Istituto Comprensivo sta già pensando ad un progetto per consentire – per quanto possibile e sempre in osservanza delle norme di sicurezza – un rito di passaggio tra gradi diversi di scuola, ovvero tra le classi terze medie e le superiori, tra le quinte elementari e le medie e tra la scuola dell’infanzia e la primaria. 

Barbara Appiani