Un sondaggio Ipsos globale ci ha consentito di sapere che più della metà delle persone ritiene che la pandemia da Covid 19 rappresenti una grande minaccia per il proprio lavoro. 

Per i settori più colpiti dall’epidemia, gli esperti affermano che tutto ciò che riguarda il turismo, comprese le compagnie aeree, le crociere, i casinò, le sale cinematografiche e i ristoranti, avrà un impatto immediato. 

Ma questo si ripercuoterà anche su altri settori dell’economia e dei servizi che tendono ad avere lavoratori retribuiti ad ore, come ad esempio quelli impiegati dalle piccole e medie imprese, che potrebbero non disporre di un numero significativo di ammortizzatori di cassa per resistere alla tempesta. Lo scorso 18 marzo, l’agenzia delle Nazioni Unite, che ha sede a Ginevra, aveva già pubblicato un report in cui prevedeva 25 milioni di disoccupati. Ma nell’ultima stima, le informazioni sugli effetti del coronavirus a livello settoriale e per gruppi di regioni sono ben peggiori. 

Tanto per dire, gli esperti concordano sul fatto che 25 milioni di disoccupati si potrebbero avere solo nel settore che fa riferimento alle compagnie aeree. 

Si prevede, infatti, che la crisi ridurrà il numero di ore lavorate nel mondo del 6,7 per cento nel secondo trimestre del 2020, equivalenti a 195 milioni di lavoratori a tempo pieno.

Secondo una più recente pubblicazione, in alcuni settori sono circa 1,25 miliardi i lavoratori ad alto rischio per l’incremento drastico e devastante dei licenziamenti e delle riduzioni dei salari e dell’orario di lavoro.

Se questa è la situazione a livello globale, sono facilmente immaginabili i contraccolpi per i lavoratori; anche di quelli che vivono in zone del Paese relativamente ricche, come ad esempio noi della Bassa. Si pensi, ma è solo un esempio, a tutti coloro che, o perché sono rimasti senza lavoro quindi senza stipendio, oppure a chi non ha perso il lavoro, almeno non ancora, ma non ha abbastanza soldi per pagare l’affitto… Per costoro, che sono stati etichettati col nome di «inquilini morosi incolpevoli», c’è la possibilità di ricevere un contributo comunale ad hoc: un contributo che va in attuazione delle «iniziative a sostegno degli inquilini morosi incolpevoli, derivante da perdita o consistente riduzione della capacità reddituale che hanno già ricevuto citazione di sfratto».

Naturalmente, affinché possano ricevere questo contributo, sono necessarie alcune condizioni. 

I nuclei familiari, insomma, devono possedere i seguenti requisiti: atto di intimazione sfratto per morosità con atto di citazione per la convalida; contratto di locazione regolarmente registrato; residenza nell’alloggio, oggetto di rilascio, da almeno un anno; cittadinanza italiana o regolare titolo di soggiorno; non essere titolari di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione.

Info: Ufficio Servizi Sociali (telefono 030-9387278) dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.

MTM