Era la seconda metà degli anni sessanta e la gioventù italiana si stava preparando a quello che sarebbe passato alla storia come “movimento del ’68”, che propugnava una trasformazione radicale della società e del costume. 

Un ruolo ed un contributo importante allo svolgersi di questi cambiamenti fu senz’altro il nuovo modo che adottarono i ragazzi nel fare musica. 

Fu l’epoca dei complessi che nascevano velocemente. Bastavano cinque o sei amici come Francesco Migliorati, “Ceco”, ideatore e chitarra basso, Mario Beluffi cantante, Giuseppe Ziletti alla tastiera, Dino Mariotti alla chitarra, Carlo Romagnoli alla batteria, per formare il complesso “i New”. 

Il loro budget era molto scarso, per non dire sotto zero, ma con la tenacia e la grande passione per la musica trovarono aiuti. 

Per primo fu il sindaco di Pralboino che mise a loro disposizione una cantina situata sotto il palazzo comunale. 

Era proprio un po’ in disordine, per non dire un rudere, ma i ragazzi, con l’aiuto di alcuni amici, il sabato e la domenica riuscirono a sistemare tutto per bene e a renderla molto confortevole per le prove che si tenevano due o tre sere alla settimana. Il primo concerto fu al campo sportivo in occasione del compleanno di un loro amico e per ringraziare le maestranze del paese: fu un grande successo e sinceramente non se lo aspettavano.  

Poi Coniolo, Orzinuovi e da lì presero il volo ed ebbero tante richieste come sale da ballo, feste campagnole (che erano le più divertenti), feste dell’Unità, oratori, compleanni, Natale, Pasqua e mentre Ceco me lo racconta gli luccicano gli occhi con grande orgoglio ed entusiasmo, sentendosi di nuovo un ventenne. 

Era l’estate del 1968 e al Bar Giardino di Manerbio c’era la pista da ballo all’aperto. 

Il gestore organizzò un concorso a premi per complessi e parteciparono sei o sette band e i New Fast si classificarono al primo posto. Per i ragazzi fu una grande soddisfazione che ancora oggi dopo tanti anni ricordano. 

Piero Viviani