Il centro c.d. “Leone” ex polo commerciale, già sede di GDO, forneria, macelleria, pescheria, bar, servizio parrucchiera ed estetista, palestra, uffici direzionali e hotel versa in uno stato di abbandono e degrado senza precedenti. Qualcuno potrebbe dire che è colpa della crisi, legittimo. Ma quale ruolo svolge l’amministrazione comunale rispetto ai grandi siti commerciali o produttivi abbandonati? 

Il piano di governo del territorio, più conosciuto a suo tempo come piano regolatore, ha il compito di definire l’assetto dell’intero territorio comunale, in questo c’è la potestà nel classificare le aree per la loro finalità, commerciale produttiva servizi etc e di agire con leve di compensazione o accordi quadro per raggiungere finalità utili alla collettività. 

Fatte le dovute premesse, in un contesto così ampio per svariate migliaia di metri quadri a superficie calpestabile, fra mille rivoli di burocrazia fra esecuzioni fallimentari e proprietà passate ai leasing, l’amministrazione si è fatta parte attiva, regista, di un consesso fra le parti per darne prospettiva futura? delineando e ponendo le basi urbanistiche per uno sviluppo organico ed omogeneo per il futuro? così da riportare nella parte del nord del paese un cuore commerciale o di servizi per i cittadini.  

A nostro modo di vedere assolutamente no. “L’insediamento di un centro socio culturale indiano nella parte fronte parcheggio in una superficie molto ampia con destinazione sicuramente non commerciale, porta il polo ex “Leone” verso quale nuova prospettiva?

Vi é una visione differente rispetto alla precedente area? Tutto si può discutere e rivedere ma sembra che il progetto sia preda di facili insediamenti senza una visione di insieme e senza una valutazione dell’impatto dei flussi una volta operativo senza le misure anticontagio, processo di cui dovrebbe farsi padre la politica.” 

Una politica comunale ancora più assente nella garanzia della salute pubblica e dell’ordine e buon decoro, lasciando che l’Hotel Loft sia quotidianamente sede dormitorio di molti indigenti, sede di animali e parassiti che mischiati all’incuria del verde che invade le strade e i marciapiedi fanno del centro una vergogna e un pericolo per i cittadini e per i più piccoli che potrebbero giocare nei pressi. 

Non si pretende che l’amministrazione abbia nel cilindro soluzioni magiche per virtuosi macro insediamenti, ma si chiede interlocuzione, tavoli di lavoro, obiettivi di sviluppo urbano, scouting di operatori, si conferma a nostro avviso il NON GOVERNO DEL TERRITORIO, interventi estemporanei e una mancanza di visione sintomo di uno scollamento con i cittadini e i corpi intermedi della comunità.

Andrea Almici 

Coordinatore

Manerbio in Azione