Egregio Direttore, 

non voglio presentare qui temi elevati, bensì molto profondi: le “buche sul-l’asfalto”, molto più di un incubo.

Succede a Manerbio.

Ognuno di noi dovrebbe farsi portavoce del malcontento degli altri cittadini per l’impraticabilità delle strade comunali.

Tutti noi invochiamo una soluzione a tappeto con l’obiettivo di spronare l’amministrazione ad applicare il piano di sistemazione delle vie di Manerbio, che del resto sembrerebbe già esistente.

Condividiamo la disperazione degli automobilisti e siamo molto preoccupati per la sicurezza e la salute pubblica. Era già pronto un programma di asfaltatura e sistemazione degli arredi urbani a partire dal centro storico per arrivare alle periferie. Il tesoretto esisteva e ancora c’è, quindi sembrava che si iniziasse in grande stile.

Invece nulla di tutto ciò: tranne via Dante Alighieri e qualche rotondina qua e là, siamo fermi al palo. Può anche darsi che sulla carta il piano ci sia davvero, ma allora perché non pubblicarlo con le relative tappe e mostrarlo ai cittadini, già di per sé abbacchiati per loro conto, pieni di problemi con la pandemia, per rincorrere il va e vieni dei progetti comunali?

E poi non ci sono solo le buche, c’è il manto stradale che non tiene più.

Ci avviciniamo all’estate e i genitori tremano al pensiero che i loro ragazzi utilizzino con più frequenza biciclette, scooter e ora anche monopattini. Vorremmo quindi rivolgerci a chi in pratica ci amministra, il signor Giandomenico Preti, e dirgli espressamente: “Caro vice-sindaco, con il primo cittadino che non può avere il dono dell’ubiquità, lei amministra la nostra città ed è lei che deve risolvere questo problema che sta arricchendo i gommisti a spese di un’intera comunità che non ne può più: deve trovare una soluzione migliore e rapida, intervenendo con maggior determinazione e a più largo raggio per porre rimedio alla situazione.

I manerbiesi hanno diritto a vie, vicoli, viali e piazze in buono stato. È una questione di sicurezza, prima ancora che di decoro.

Ma i nostri amministratori non girano per il paese che amministrano?

Abbiamo già segnalato in più occasioni lo stato di abbandono e di degrado delle panchine di marmo di Piazza Italia, oltre alle crepe della sua pavimentazione dove stanno crescendo le erbacce, trasformando la piazza in una da terzo mondo.

Girando per Manerbio però, oltre alla sporcizia diffusa, si può incontrare anche di peggio, come i due ormai famosi pozzetti dei cavi elettrici di via Cremona, già segnalati alla Polizia Locale dal mio collega Domenico Arcari, a cui, come a tanti pensionati, sta a cuore la vivibilità di Manerbio, contro il suo degrado e la decadenza.

Ebbene, questi due pozzetti sono da tempo senza coperture, col pericolo che qualche bambino o anziano ci finisca dentro e si faccia del male; si riempiono d’acqua con le piogge, col rischio di qualche contatto elettrico dalle conseguenze disastrose per gli impianti collegati.

La mia, però, sembra una voce che grida nel deserto, ma ugualmente voglio dire al nostro vice-sindaco di stare attento anche lui dove mette i piedi per le vie di Manerbio, perché, visto che alla prossima tornata elettorale amministrativa potrebbe essere tra i papabili candidati alla figura di sindaco, in qualche buca ci potrebbe finire dentro pure lui, in un inciampo politico dal quale sarebbe difficile poi rialzarsi.

Luigi Andoni con altri pensionati “no buche”