Comisag Cooperativa Servizi di Miglioramento in Agricoltura ha ampliato la platea dei servizi offerti ai propri soci con la nuova area dedicata a Bandi ed Agevolazioni nell’ottica di supportare le aziende a beneficiare delle opportunità che si presenteranno rendendo sempre più completo il range dei servizi proposti.

Proprio a tale scopo ha stilato un vantaggioso accordo di collaborazione destinato ai soci con un partner esterno per il bando ISI INAIL.

Il Bando ISI INAIL  ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti, nonché incoraggiare le micro e piccole imprese, operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali. Non trascurabile inoltre la possibilità di intervenire sulla bonifica dei tetti in amianto.

Si tratta nel dettaglio di un contributo a fondo perduto pari al 65% della spesa ammissibile per le imprese agricole aumentato all’80% della spesa ammissibile per i giovani agricoltori.

Il contributo massimo concedibile è di euro 130.000 e sono ammesse a finanziamento le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto, le eventuali spese accessorie o strumentali funzionali alla realizzazione dello stesso e indispensabili per la sua completezza, nonché le eventuali spese tecniche, entro i limiti precisati negli appositi allegati.

Oltre alla proposta sopra descritta, Comisag si occupa quotidianamente di cercare nuove opportunità e di presentarle ai propri soci con la finalità di cogliere in modo ottimale le agevolazioni del momento.

Tra le ultime novità si segnala che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 febbraio 2024 il Decreto Legge Pnrr Credito d’Imposta per la Transizione 5.0.

Si tratta di una misura molto attesa e che necessita dell’emanazione di due ulteriori decreti attuativi che riteniamo molto interessante anche per il comparto agricolo.

Il credito ha l’obiettivo di supportare le imprese che abbracciano l’innovazione e adottano soluzioni tecnologiche all’avanguardia, anche digitali, per incrementare l’efficienza energetica e promuovere l’autoconsumo e l’autoproduzione di energia rinnovabile.

Gli interventi finanziabili comprendono: 

– acquisto o leasing di beni strumentali materiali o immateriali tecnologicamente avanzati e interconnessi mirati a ridurre i consumi energetici;

– acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili per importi superiori a 40.000 euro, tra i quali i pannelli fotovoltaici composti da moduli con un’elevata efficienza energetica che possono portare ad aumentare la base di calcolo del credito d’imposta sino al 140%;

– spese dedicate alla formazione del personale per lo sviluppo di competenze relative ai temi della transizione digitale ed energetica.

Le attività per acquisto di beni dovranno generare dei risultati minimi in termini di efficienza energetica o risparmio di energia, alternativamente: 

– riduzione dei consumi energetici del 3% del fabbisogno aziendale 

– riduzione del 5% dei consumi energetici di uno specifico processo 

L’investimento previsto sarà di 6.3 miliardi di euro e si tratta di un credito d’imposta da utilizzare in compensazione nel modello F24.

Le aliquote a cui le imprese possono accedere variano a seconda alla classe di efficienza energetica raggiunta (definite in 3 classi):

– Classe I: 35%

– Classe II: 40%

– Classe III: 45%

Tali aliquote sopra descritte sono condizionate in aumento in ragione dei livelli di efficientamento energetico raggiunto al superamento di determinate soglie.

È necessario l’intervento di un tecnico esterno per certificare il progetto sia “ex ante”, per attestarne la conformità ai criteri minimi di riduzione del consumo di energia, sia “ex post” per verificare l’effettiva realizzazione degli investimenti in corrispondenza con quanto dichiarato “ex ante”.

L’uscita del primo provvedimento attuativo, prevista entro 30 giorni del decreto, permetterà di essere operativi anche su questa linea.