La sua Giunta si è insediata da pochi mesi. In ambito sociale e per la salute su quali aspetti ha puntato l’attenzione?

Se è vero che il tema sociale e della salute rappresentano un elemento fondamentale della vita dei cittadini, è vero anche che l’Amministrazione Comunale, il Comune, rappresentano il primo approccio istituzionale con cui le persone si rapportano. Quindi, il lavoro degli amministratori locali è quello di contribuire al miglioramento dell’organizzazione dei servizi, raccogliere le aspettative dei cittadini per conoscerne le necessità reali e tradurle in politiche. Sul primo versante, quello dell’organizzazione pubblica, va detto che le istituzioni pubbliche nel nostro sistema sanitario, sociosanitario e sociale intervengono su più livelli: il Comune, l’Ambito territoriale n. 9, l’Ospedale di Comunità, la Casa di Comunità, le Centrali Operative Territoriali, il Punto Unico di Accesso, l’ATS, l’ASST e altri ancora. Si tratta di denominazioni e sigle che stanno ad indicare l’organizzazione sovracomunale per i servizi sociali e l’organizzazione ospedaliera e del territorio per i servizi sanitari e sociosanitari, non sempre compiutamente conosciute dai cittadini. In questo contesto, il Comune si muove e cerca di armonizzare gli interventi rendendoli il più rispondenti possibile alle effettive necessità. Va anche sottolineato che l’apporto del volontariato e dell’associazionismo è fondamentale per offrire un’integrazione degli interventi per la persona. Da qui, la necessità di conoscenza del nostro territorio, delle risorse e dei bisogni da condividere fra i componenti dell’équipe sociale comunale attraverso riunioni ritenute meccanismi di integrazione efficaci. La conoscenza individuale e familiare comporta la personalizzazione di interventi che mirano ai tre obiettivi strategici distinti per area:

  • Area minori e famiglia: promuovere il benessere delle famiglie e di tutti i loro componenti nelle diverse fasi del ciclo di vita individuando sistemi di intervento integrati e personalizzati, adottando strumenti di raccordo secondo la logica della sinergia con tutti i soggetti che a vario titolo li supportano e li orientano.
  • Area disabilità e anziani: offrire servizi ed interventi a favore delle persone con disabilità o anziane, spesso anche in condizione di fragilità e delle loro famiglie, fortemente orientati a mantenere il più possibile la persona nel proprio contesto di vita e a supportare la famiglia nell’azione quotidiana di assistenza.
  • Area disagio adulti: contrastare la povertà lavorativa, facilitare l’incontro tra bisogni e risorse sia di tipo occupazionale sia di tipo formativo.

Che politiche pensa di adottare l’amministrazione comunale per l’integrazione delle persone straniere?

Un esempio concreto è rappresentato dalle politiche per la integrazione degli stranieri che a Manerbio contano circa 2.000 persone pari al 15% dell’intera popolazione manerbiese. Si tratta di una realtà significativa che merita attenzione. Da qui l’iniziativa di costituire l’”Osservatorio per l’integrazione e la cittadinanza attiva (ICA)”: nato per volontà di un gruppo di associazioni di volontariato ha poi visto il coinvolgimento di associazioni di stranieri. Da fine anno 2022 alla primavera 2023 ha promosso e realizzato un’indagine conoscitiva che ha offerto una fotografia della situazione inerente la presenza di stranieri a Manerbio nonché ha consentito di raccoglierne le loro aspettative e necessità. Da qui le associazioni di stranieri hanno ritenuto di dar vita ad un accordo di partenariato finalizzato a rendere effettivo e continuativo un servizio di informazione e affiancamento per gli stranieri presenti a Manerbio. Come Amministrazione Comunale abbiamo accolto volentieri questa disponibilità ed è stato avviato un confronto per realizzare uno Sportello informativo per stranieri presso gli uffici comunali. La co-progettazione e la co-programmazione previste dal Codice del Terzo Settore   sono lo strumento che si è inteso utilizzare per rispondere a queste e altre necessità che si evidenziano nei vari ambiti: burocratico, sociale, scolastico, sanitario ecc.

In campagna elettorale si è parlato molto della necessità di creare spazi per anziani e pensionati. Si sta lavorando su questo punto?

Per persone anziane, pensionate e non solo è stato ipotizzato di realizzare nell’edificio ex bocciodromo un centro di aggregazione in grado di soddisfare i loro bisogni di socializzazione. Si tratta di un presidio animato dalle associazioni di volontariato che hanno elaborato un programma di attività nelle diverse discipline per l’organizzazione di laboratori culturali, musicali, motori, ricreativi ecc.. L’Amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile, ha avviato una relazione con le associazioni di volontariato riunite in partenariato con l’obiettivo di garantire la migliore accessibilità agli spazi attrezzati.

Lascito Bui: proseguono i progetti avviati dalla amministrazione precedente?

Certamente i progetti proseguono nella direzione indicata dalla generosa benefattrice che, come più volte testimoniato dalle amiche e curatrici testamentarie, non solo aveva un grande cuore ma amava particolarmente i più piccoli. Devo ammettere che provo un forte dispiacere al pensiero che questo fondo si esaurisca. Pertanto, si è insinuata in me l’idea di proporre la costituzione della Fondazione di Partecipazione “Vittoria Bui Garavani”. Ad oggi trattasi di un semplice idea, ma è dalle idee che nascono anche i progetti più ambiziosi   

Politiche abitative. Gli alloggi a disposizione soddisfano la richiesta sul nostro territorio?

Questo è un tema che viene affrontato anche a livello sovracomunale, dove l’Ambito territoriale n. 9 è il promotore di un sistema di politiche abitative per la gestione e la programmazione dei servizi abitativi. Da una rapida riflessione sorgono le seguenti considerazioni: il reddito rappresenta una delle principali cause di vulnerabilità abitativa; significativi cambiamenti del sistema produttivo, delle trasformazioni demografiche e delle strutture familiari hanno modificato profondamente la domanda; i cittadini stranieri  hanno un elevato bisogno abitativo; gli anziani e i disabili devono affrontare il problema dell’adeguatezza degli spazi rispetto alle loro esigenze; in modo trasversale, c’è il problema del canone di locazione. Anche quest’anno per il Comune di Manerbio si sta avvicinando la fase di assegnazione degli alloggi del Servizio Abitativo Pubblico (ex Edilizia Residenziale Pubblica) e si evidenzia una domanda superiore all’offerta.  Per ora, l’obiettivo prioritario è di garantire l’attuazione di un adeguato “piano di manutenzione” degli alloggi esistenti. Saranno poi i cambiamenti in atto a determinare un nuovo approccio a questo argomento, affinché possa essere ritenuto non solo come la garanzia di un “tetto sicuro”, ma come un servizio alla persona connesso con il welfare.

In campagna elettorale si è parlato di associazionismo, cosa state facendo su questo punto?

Per favorire la realizzazione e la diffusione sull’intero territorio comunale di un modello di accoglienza e di servizio, un sostegno va individuato nella partecipazione e nel coinvolgimento delle associazioni maggiormente rappresentative, in particolare per la loro funzione di “agevolatori” e la presenza capillare sul territorio. L’associazionismo e il volontariato costituiscono elementi fondamentali per aggiungere valore e completezza all’intervento sociale e sociosanitario. Quindi, ci proponiamo di cooperare con i soggetti del terzo settore e con i singoli volontari civici per promuovere un’offerta di servizi qualificati, incentivando i legami sociali e la partecipazione attiva dei cittadini.

Per quanto riguarda la delega al Personale che politica pensa di adottare? 

Le modalità di gestione delle risorse professionali, affinché i cittadini possano avere una risposta appropriata, efficace ed efficiente ai loro bisogni, devono essere inserite in un contesto permeato da eventi “nuovi”. Eventi di natura economica, sociale, istituzionale e tecnologica stanno delineando nuove fisionomie di lettura del sociale a cui la Pubblica Amministrazione deve rispondere con modelli e strumenti gestionali adeguati. Convinti che il miglior risultato di una Pubblica Amministrazione sia determinato anche dalla capacità del personale di esprimere al meglio le proprie competenze, riteniamo che la gestione delle risorse umane rivesta un ruolo strategico che può fare la differenza; pertanto, sentiamo il dovere di adottare una corretta politica nell’amministrarlo, non trascurando di dare un buon esempio lavorativo.