Nata come occasione di confronto sull’universo femminile, chiamato ad esprimersi in ogni sua forma e peculiarità, la kermesse organizzata dal comitato “A me ci penso io” e tenutasi presso Anima brunch&lounge bar di Rovato è stata occasione d’approfondimento che ha saputo coinvolgere e arricchire. Dipanandosi tra i rivoli della presenza femminea nei diversi contesti dell’ordinario e dello straordinario, il ciclo d’eventi raccolti nelle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Donna ha conosciuto, nel corso della sua ultima giornata, domenica 10 marzo, la particolare testimonianza di due professioniste della salute, la farmacista Chiara Cottinelli e l’ostetrica Linda Scattolini.

Due figure, per l’appunto, che non si sono tirate indietro neppure di fronte alla volontà e, perché no, anche necessità di fare chiarezza e cultura della prevenzione su quella che, ora come ora, può essere considerata, la vera “eminenza grigia” della nostra esistenza: il tumore. Seconda causa di morte in Italia e nel mondo intero, stando ai dati più recenti purtroppo in costante aumento, il cancro non ha, ad oggi, molti avversari particolarmente temibili, eccetto uno: il tempo. Questo, volendo sintetizzare forse eccessivamente, il messaggio che la dott.ssa Cottinelli ha voluto fare proprio: la chiave per sconfiggere il peggioramento di qualsiasi forma tumorale è e continua ad essere la prevenzione. Ad oggi, considerando il complesso della popolazione, sia maschile che femminile, le neoplasie più frequenti colpiscono il seno, il colon-retto, il polmone e la cervice uterina, due delle quali, specie la prima e l’ultima, per ovvie ragioni con un’incidenza particolarmente legate al genere femminile. La diagnosi precoce, possibile solo attraverso una capillare e frequente azione di screening, può sortire il positivo effetto di anticipare la consapevolezza della malattia prima della comparsa dei sintomi, affidandosi subito alle cure più adeguate per contenere o debellare il morbo stesso. Un’attività, quella appunto dello studio delle condizioni della popolazione, che le recenti tecnologie permettono di svolgere anche in quelli che, specie negli ultimi anni, sono diventati presidi indispensabili per la salute territoriale, proprio come le farmacie. Che si tratti di esami MOC, del reflusso venoso, dell’autoanalisi dei principali valori ematici o tutte le azioni legate alla prevenzione contro le malattie cardiovascolari, oggi è possibile trovare un valido alleato proprio nelle iniziative che tante realtà del territorio, tra le quali anche la stessa farmacia San Carlo, hanno sempre proposto e continueranno a proporre alla popolazione rovatese e non.

Dal canto suo, la dottoressa Scattolini ha concentrato la propria attenzione proprio sull’HPV, individuato, in sue dodici diverse articolazioni, come responsabile dello sviluppo di neoplasie, e sul tumore al seno.

Il primo, come noto, è un virus, appartenente alla famiglia dei Papilloma Virus, che, in particolari condizioni di rischio – come nel caso di rapporti sessuali non protetti, fumo e giovane età – se non adeguatamente arginato anzitempo sottoponendosi alla specifica vaccinazione o ad esami più specifici (come il pap-test, gratuito ogni tre anni per le donne dai 25 ai 29 anni se non vaccinate o il DNA HPV, gratuito ogni cinque anni per le donne dai 30 ai 64 anni) può comportare l’insorgenza di tumori anche molto gravi. Basti pensare, a titolo d’esempio, che ben il 90% dei tumori all’ano, il 70% di quelli alla vagina e il 40% di quelli a vulva e pene sono sua diretta conseguenza. Come comportarsi dunque? Conoscere il proprio corpo, sottoporsi regolarmente alle attività di screening e, per quanto riguarda in particolar modo il tumore al seno, praticare l’autopalpazione (per le donne dai vent’anni in su almeno una volta al mese la settimana successiva alla mestruazione e, per le donne in menopausa, una volta al mese, in qualsiasi momento), sottoporsi a regolari mammografie (dai 45 ai 49 anni, gratuita una volta all’anno, e dai 50 ai 74 anni, gratuita ogni due anni)  e imparare, soprattutto, a conoscere il proprio corpo, proprio come ha insegnato la testimonianza di Donata, donna che ha convissuto a lungo con un tumore e che, leggendo alcune pagine del suo diario redatte in quegli anni, ha saputo commuovere e al contempo dare forza a tutti i presenti. Responsabilizzando sé stessi e senza mai far venir meno il nostro sostegno alla ricerca il cancro si può e si deve battere, insieme!

Leonardo Binda