Il tempo a Rovato fa le bizze. Non quello atmosferico, pur anch’esso soggetto al mutar delle stagioni e ai cambiamenti climatici come accade ormai ovunque bensì colui che scorre veloce talvolta al punto da sembrare voglia spronare anni e giorni nonché ore e minuti a rincorrersi senza sosta. Tuttavia, per fortuna non dappertutto. Se sul corso principale, ad esempio, il viavai senza sosta di auto e persone in un normale giorno feriale fa ben comprendere la frenesia con cui affrontiamo spesso la nostra esistenza, è sufficiente soffermarsi ad osservare lo storico monastero della nostra capitale franciacortina, ammirare gli scorci ameni delle tante sue belle frazioni o addentrarsi in uno dei molteplici e suggestivi vicoli per sperimentare sensazioni in antitesi con la prima. Da una parte la perenne percezione di non riuscire a portare a termine le innumerevoli cose da fare nel sempre troppo poco tempo che si ha a disposizione e nell’altra luoghi (esistono ancora, fortunatamente) nei quali le lancette dell’orologio, al contrario, paiono magicamente rallentare e per pochi attimi quasi fermarsi, consentendo di apprezzare la bellezza di ciò che abbiamo dinnanzi, che è cosa saggia non dare mai per scontato o prendere sotto gamba. Ho sentito di persone (accade ad una sorta di “privilegiati”) che addirittura hanno provato la bella emozione di avvertire il tempo retrocedere per un momento, evento più unico che raro ma possibile se vissuto con il giusto stato d’animo ed in sintonia con quanto meraviglioso e affascinante esso non ha voluto logorare al pari di altro. Noi come lo viviamo il nostro tempo, con calma e pazienza come saggezza consiglia o facciamo parte di quanti non rimandano mai a domani ciò che possono fare oggi? Ciascuno ha (o dovrebbe) avere la risposta pronta ma se così non fosse, che ci si prenda il tempo necessario o non si voglia sprecarne di ulteriore, ciò che conta davvero è dare quella di cui nel tempo poi non ci si debba pentire.

Giuseppe Agazzi