La direzione della RSA Lucini-Cantù avrebbe voluto organizzare una cerimonia in grande stile ma, purtroppo, le restrizioni imposte dalle norme Covid, hanno permesso di aprire le porte della nuova ala per ora solo alla stampa. A far gli onori di casa il presidente Nicola Bonassi, il vicepresidente Claudio Rivetti ed il direttore generale dott. Paolo Zaninetta; per l’Amministrazione erano presenti il sindaco Tiziano Belotti e l’assessore Valentina Bergo.

La cosa veramente importante è che la struttura metterà a disposizione, probabilmente entro il nuovo anno, una ventina di posti in più che vanno ad aggiungersi agli attuali 56.

«Questa è un’opera molto importante – dice il presidente Nicola Bonassi – che consentirà di accogliere 20 persone in più che saranno ospitate in un complesso nuovo, collegato alla struttura esistente, su due piani di cui, per ora, è stato completato solo il primo. 

Saranno 20 posti distribuiti in 10 camere; la struttura è molto innovativa, moderna e rispetta tutte le richieste strutturali oggi previste dalle normative per i servizi come il nostro: un immobile dal basso impatto ambientale dal punto di vista energetico in quanto dotato di pannelli fotovoltaici ed altre soluzioni tecnologiche… le stanze inoltre sono più ampie, in modo da rendere migliore la vita degli ospiti ed agevolare il personale che presta loro assistenza. 

I posti sono privati ma dedicati a diverse tipologie di persone, da quelle più autosufficienti fino ad arrivare a quelle più gravi».

Un ampliamento quindi che va nella direzione di soddisfare una domanda sociale sempre più pressante dovuta al fatto che la popolazione invecchia e le famiglie non sono sempre in grado di dare un’assistenza adeguata h24, soprattutto di fronte a patologie che diventano progressivamente sempre più gravi. Ovviamente l’aumento del numero degli ospiti porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro con progressive assunzioni alla luce delle nuove esigenze.

Il successivo completamento del piano terra dovrebbe portare ad aggiungere altri 20 posti, portando così la struttura ad un’accoglienza totale di 96 ospiti; la direzione, tuttavia, si riserva di valutare ancora la situazione alla luce di altre eventuali esigenze che dovessero provenire dal territorio.

Gli architetti Marco Bonera e Alessandro Gambarotti, ideatori del progetto, hanno illustrato più tecnicamente le caratteristiche della nuova ala. 

Molte le innovazioni: l’ambientazione è stata pensata per svincolarsi dai canoni consueti delle case di riposo, è stata privilegiata la luce naturale con molte finestre (sia interne che esterne) in modo da rendere più confortevole la vita dell’ospite; sono state utilizzate tinte calde negli arredi e nei colori delle pareti. Non mancano tutta una serie di ausili tecnologici necessari al personale ma occultati al meglio in modo da rendere l’ambiente il meno ospedaliero possibile, rendendolo così più vicino a quello di una struttura alberghiera. Per quanto riguarda i parametri energetici, vengono rispettate tutte le normative più recenti previste dall’Unione e dalla Regione Lombardia; è un edificio “passivo” che si autoalimenta, caratterizzato da pannelli fotovoltaici e pompe di calore, con una gestione centralizzata ed “intelligente” della climatizzazione sia estiva che invernale. 

Le ampie vetrate consentiranno agli ospiti di poter vedere bene all’esterno in modo da garantire anche un contatto visivo con la realtà circostante. 

Le stanze, oltre ad essere ampie e molto confortevoli, sono tutte attrezzate con un sollevatore a soffitto che agevolerà non poco il lavoro del personale addetto all’assistenza. Anche l’illuminazione artificiale e la scelta degli arredi è stata fatta pensando più ad una struttura alberghiera. 

Per quanto riguarda la sicurezza sono state previste due scale indipendenti inoltre, in caso di problemi legati al Covid, l’indipendenza dell’edi-ficio permetterebbe di isolarlo completamente ed agevolmente dalla struttura principale. È possibile poi sezionare il ricambio d’aria delle stanze, isolando eventualmente gli ambienti a maggior rischio. Grande attenzione è stata infine posta alla qualità di tutti i materiali scegliendo le soluzioni più moderne ed innovative.  

I lavori, iniziati il 3 giugno dello scorso anno, sono stati ultimati a tempi di record, tenendo presente anche una breve chiusura del cantiere nel periodo di maggiore acutezza della pandemia.  

Il sindaco Tiziano Belotti ed il presidente Nicola Bonassi si sono detti estremamente soddisfatti per il lavoro svolto con estrema celerità permettendo così di avere, in poco più di un anno, una struttura pienamente operativa. Ora l’edificio è pronto, mancano ancora alcune autorizzazioni prima di poter accogliere i nuovi ospiti. 

Con l’attivazione della nuova ala, la RSA Lucini-Cantù potrà complessivamente ospitare 50 posti accreditati più 26 posti sollievo o privati, di cui 2 dedicati alle eventuali emergenze interne legate al Covid. 

Dopo il terribile periodo trascorso, oggi possiamo dire che, grazie ai rigidi protocolli, la RSA è un ambiente sicuro e controllato dove anche i parenti, previo appuntamento, possono visitare i loro cari in un locale dedicato preposto dove è soddisfatto il mantenimento delle distanze di sicurezza; sono altresì stati attivati anche video-collegamenti tra ospite e famigliari per poter così garantire la vicinanza affettiva. 

Sia la nuova ala che la struttura storica sono ad oggi tutelate al massimo al fine di garantire la sicurezza per ospiti, operatori e famigliari.

Emanuele Lopez