Questa 133° edizione è sicuramente una delle più riuscite degli ultimi anni in termini di partecipazione, qualità dei prodotti, alto livello degli animali esposti, e per il grande interesse mostrato dal pubblico verso i numerosi eventi correlati.

Una fiera che nel tempo si è evoluta, modernizzata, e che si sta riprendendo sempre più (nel caso ve ne fosse bisogno) il ruolo di uno degli eventi di settore più importanti a livello regionale e nazionale. Oggi, nell’ambito di un panorama legislativo complesso e di politiche avverse da parte dell’Unione Europea, si è rafforzata divenendo sempre più un baluardo a difesa della tradizione, della qualità del prodotto e dimostrando, grazie all’innovazione, di poter guardare al futuro con responsabilità rispetto al tanto dibattuto tema della sostenibilità ambientale.

La qualità delle carni italiane è da sempre una delle più alte al mondo: carni certificate e tracciate, frutto di allevamenti controllati e di un’alimentazione corretta dei capi che ne garantisce la bontà. Un alimento che si dimostra fonte utile di nutrimento per l’alimentazione umana, rivendicando il giusto posto nell’ambito di una dieta corretta. Altro che farine di insetti e carni artificiali!

L’evento si è aperto ufficialmente nella mattinata di domenica 17 con la presenza di numerose autorità: diversi sindaci, consiglieri e assessori, rappresentanti delle istituzioni (provinciali, lombarde e nazionali), delle confederazioni di settore e alcuni parlamentari europei. Il sindaco Tiziano Belotti ha fatto gli onori di  casa ringraziando e salutando tutti i presenti, ricordando la tradizione di questa fiera, la qualità dei prodotti e degli animali esposti. Nei loro interventi, le autorità hanno ricordato le fatiche e gli sforzi del settore agricolo e dell’allevamento per dare al consumatore un prodotto sicuro e di alto livello. Forte è stata l’esortazione ad essere tutti uniti: cittadini, allevatori, associazioni, tecnici di settore e politici, nel portare avanti la lotta contro le ideologie perverse proposte dall’Europa, che vorrebbe spingere tutti al consumo di “carne” prodotta in laboratorio. Ci è parso di cogliere davvero una certa determinazione della politica italiana a difendere presso il parlamento europeo i diritti e le tradizioni di allevatori e cittadini. Ci contiamo!

Un evento degno di nota è stato sicuramente la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa con alcuni comuni liguri e piemontesi (Carrù, Carcare, Moncalvo, Montechiaro d’Acqui e Nizza Monferrato), che organizzano eventi simili al nostro; queste le parole del sindaco Tiziano Belotti in merito: «Abbiamo sottoscritto questo Protocollo che ci impegna tutti a fare rete, mettendo a disposizione ognuno le proprie competenze e sensibilità per sviluppare e meglio valorizzare i nostri eccellenti prodotti, stretti oggi tra importazioni di massa di bassa o bassissima qualità che inondano la grande distribuzione e strane idee di prodotti chimici di sintesi (che qualcuno vorrebbe chiamare carni) e impasti di insetti».

Come sempre il programma è stato ricco di eventi ed iniziative a cominciare dalla mattinata di venerdì con i due convegni a tema di Coldiretti e Confagricoltura (vedi articoli dedicati). 

Numerosa la partecipazione di tanti allevatori (circa 50 con oltre 500 capi) ed espositori. Erano presenti, oltre alla consueta esposizione delle macchine agricole, gli stand dei prodotti tipici, non solo della Franciacorta, ma di tutta la Lombardia: olio, vino, pane, formaggi, salumi di ogni tipo, da degustare ed acquistare insieme a birre e vini rigorosamente lombardi. Non potevano mancare i ristoratori con il piatto tipico di Rovato, il manzo all’olio (De.Co) e le loro ottime degustazioni. Per gli appassionati i Norcini Bresciani hanno messo in mostra le loro abilità e mostrato i segreti per la realizzazione di un ottimo salame, una coppa o una pancetta. Il concorso “El salam piö bu de la de la Franciacürta”, giunto alla sua 29° edizione, ha intrattenuto gli appassionati con assaggi e le premiazioni dei migliori prodotti che hanno visto vincitori Giulio Danesi  (primo posto), Gianfranco Bosio (secondo) e Tommaso Cristini (terzo).

Verso mezzogiorno Edoardo Raspelli, Riccardo Venchiarutti, Antonio  Auricchio e Riccado Lagorio si sono confrontati in una “chiacchierata” su “Prodotti tipici e ristorazione” durante la quale si è parlato anche delle estreme forzature culinarie di molti chef e della qualità dei prodotti scelti che stanno alla base della buona cucina e di un buon menù. Lo chef Andrea Mainardi, insieme ai Norcini, si è preoccupato di farcire un mega panino di 20 metri sfornato dai Panificatori Bresciani e ha lanciato la sfida per il prossimo anno: quella di battere il Guinnes dei Primati in lunghezza (oltre 3 Km).

Per le famiglie e i più piccoli, i giochi e le attività di intrattenimento oltre a  bovini, equini, ovini e caprini che hanno catalizzato la loro attenzione.

Per quanto riguarda gli esperti del settore, la giornata è stata dedicata alla valutazione dei capi in vista anche delle votazioni finali, confluite nelle premiazioni svoltesi nel pomeriggio (vedi classifiche di seguito) con la consegna  del premio Lombardia Carne: il primo posto assoluto maschio è stato assegnato a “Scalvi Pierino” di Erbusco, il primo assoluto femmina all’azienda “Scalvi Srl” di Chiari che ha avuto anche il riconoscimento “Migliora vacca grassa”, mentre il “Miglior manzo pasquale” è stato riconosciuto alla “Macelleria Motta” di Inzago (Mi).  I riconoscimenti sono stati consegnati dagli assessori e da alcuni consiglieri dell’Amministrazione cittadina. Un riconoscimento particolare per il lavoro svolto nelle diverse edizioni dalla giuria è stato assegnato al presidente Massimo Castrini ed al suo vice Cristian Consolati.

Come nelle migliori storie, quella di “Lombardia Carne” continuerà sempre meglio e sempre più ad affrmare la propria identità e popolarità; una grande tradizione storica che, partendo dalla fiera degli animali di allevamento, vuole continuare a dare visibilità anche alle ricchezze umane e culturali del nostro territorio e della nostra regione. 

Questa 133° edizione si è chiusa con grande soddisfazione da parte di tutti, organizzatori, espositori ed allevatori; la partecipazione, complice anche il bel tempo, ha visto la presenza di circa 10.000 visitatori.

Le sfide e le difficoltà come sempre non mancano, ma se tutti saremo uniti (ognuno col proprio ruolo) nel sostenere la qualità delle carni bresciane e italiane, saremo certi che la buona carne continuerà ad esistere ed essere venduta nei negozi; ai consumatori l’importantissimo compito di preferire quella nostrana, di qualità e certificata, piuttosto che quella proveniente da chissà dove (prodotta seguendo chissà quali regole) o, peggio ancora, quella “cosa” prodotta in laboratorio che ambisce a definirsi carne ma che nemmeno lontanamente le assomiglia.

Emanuele Lopez