Il Franciacortino Aldo Gervasoni, per il Team bresciano Winged Victory (Vittoria Alata), parteciperà a partire dal 18 luglio al Mongol Rally; la manifestazione sportiva che infiamma – dal 2004 – l’estate di migliaia di persone comuni provenienti da tutto il mondo. Ben 400 equipaggi sono previsti per il 2020, formati da coraggiosi Team tutti in “agguerrita” rappresentanza della propria nazione.  

Il Mongol Rally è una gara benefica non competitiva ed è la più grande avventura del mondo. Lo scopo del Mongol Rally è la sensibilizzazione ambientale e la raccolta fondi per iniziative nel sociale. L’equipaggio – per partecipare alla manifestazione – deve impegnarsi a sostenere almeno due progetti di beneficenza: il primo a livello mondiale è Cool Earth (scelto dal-l’organizzazione). L’ente di beneficenza Cool Earth lavora per proteggere la foresta pluviale in via di estinzione al fine di combattere il riscaldamento globale, proteggere gli ecosistemi e fornire lavoro alla popolazione locale. Cool Earth è un’organizzazione non governativa internazionale con sede nel Regno Unito, e nel 2015 è stata nominata “Charity of the Year” nella sua categoria e migliore organizzazione non governativa internazionale.

Il secondo è di libera scelta, purché abbia valenza sociale o ecologica. Il Team bresciano sta definendo il progetto con alcune onlus locali ed italiane mentre Gervasoni donerà quanto raccolto con gli sponsor della gara ad un Ospedale per bimbi diversamente abili in Tunisia come segno di cooperazione e solidarietà internazionale.  

Il rally è stato pensato per essere il più possibile una avventura per i partecipanti e non è un rally nel senso tradizionale del termine. Gli organizzatori (“The adventurists”) tengono a precisare che è vietato utilizzare navigatori satellitari, ed è raccomandabile usare il meno possibile le autostrade per giungere al traguardo. 

Ci sono anche altre differenze dai rally tradizionali, non è previsto un premio per i primi arrivati, l’organizzazione del rally non fornisce alcun tipo di assistenza tecnica, organizzativa o medica durante il percorso. La BBC seguirà la manifestazione e realizzerà un documentario doppiato in 18 lingue.

Aldo correrà con una Renault Modus 1149 cc del 2005, completamente revisionata e allestita con piastre di protezione agli urti, gomme adatte al percorso. Per creare più spazio per viveri e materiali per manutenzioni varie sono stati eliminati i sedili posteriori e aggiunto un cassone superiore. 

L’auto è stata attrezzata con telecamere interne ed esterne a 360° per una registrazione H24. 

“Ormai é ufficiale – afferma Aldo – sarò pilota per il Team italiano Winged Victory nel Rally più pazzo e lungo del mondo. 

Da Londra alla Mongolia 20.000 km andata e almeno 13.000 ritorno. Impegni, fatica e lunghezza mi permetteranno di fare solo l’andata, ma sarà comunque super emozionante. Passeremo da Istanbul, dalla Georgia e dall’Azerbaijan per arrivare fino a Persepoli la capitale dell’Impero Persiano. Una breve escursione alla Door of hell in Turkmenistan per poi imboccare la via della Seta che rese epiche le avventure di Marco Polo. Toccheremo Samarcanda e la splendida Almaty Bazaar dell’Asia centrale. Saliremo sopra i 5.000 metri facendo una delle strade più belle al mondo come la Pamir Highway fino ad arrivare nelle steppe mongole sulle orme di Gengis Khan. Ovviamente, visto che ci sarò, un giretto in Siberia ed una insabbiata nel deserto del Gobi non potrà mancare”.  

Mauro Ferrari