L’iniziativa è stata lanciata da Giovanna Gianolli (nella foto) attrice con la sindrome di Meniére da 10 anni. Si tratta di una sindrome cronica invalidante con crisi vertiginose acute, che può portare alla sordità monolaterale (nei casi più fortunati) o bilaterale. La malattia fu descritta nel 1861 dal Medico francese Prosper Menière, riportando il caso di una giovane donna in cui egli attribuì la sintomatologia vertiginosa ad una patologia a carico dell’orecchio interno. 

Al momento non esistono cure e non è stata individuata una causa definita. Per capire di cosa si tratti basta visitare il sito www.ammi-italia.it 

Molte sono le cause o concause possibili: genetico / familiari, immunitarie ed autoimmunitarie, post-traumatiche, allergiche, dismetaboliche, ormonali, virali, circolatorie, da intolleranze alimentari (glutine) ed ancora altre. La più frequente associazione, specialmente per le donne, è con l’emicrania. La malattia esordisce con ipoacusia, acufene, fullness auricolare e con vertigine acuta ed instabilità, ma nella sua evoluzione si manifestano tutti quanti i sintomi.

L’anima dell’iniziativa è Giovanna Gianolli, lei stessa con la sindrome di Meniére da 10 anni, che ha deciso di raccontare – combinando le sue doti di autrice e interprete – la storia di Chiara, una donna che apparentemente ha una vita felice: un lavoro che adora (anche se la rende sempre più squattrinata) e un compagno che ama. A causa di Menny, così è chiamata la sindrome di Meniére dagli stessi malati, tutto cambia e l’esistenza della donna viene travolta. 

“Non c’è un motivo scatenante per cui Menny compaia. Semplicemente all’improv-viso si presenta con prepotenza nella tua vita, senza che tu abbia fatto nulla per invitarla. Arriva e te la sconvolge. Inizialmente non capisci. La scambi per influenza, per cervicale, per periodo di stress. Ma la frequenza delle crisi aumenta fino a renderti la vita impossibile. Poi la diagnosi. E non importa quanto tu corra lontano, lei ti raggiunge sempre.” (tratto da “E poi arriva Menny”).

Il corto vuole essere un modo per sensibilizzare il pubblico su ciò che, nella ombra, migliaia di persone vivono in silenzio. Le difficoltà che i malati di Meniére incontrano nel condurre una vita normale, in ambito personale, affettivo e lavorativo.

“Il mio obiettivo – afferma Gianolli – è diffondere, attraverso il cinema, la conoscenza della Sindrome di Meniére, affinché la ricerca vada avanti e possa dedicare più energia per superare questa condizione e permettere ai malati di sperare in una futura possibile guarigione. Desidero sensibilizzare anche le istituzioni affinché riconoscano ai malati di Meniére i diritti che ad oggi gli sono negati. Vorrei da ultimo lanciare ai malati di Meniére un messaggio di speranza affinché trovino le forze per combattere e vivere la propria vita e i propri sogni, quasi “normalmente”.

Desidero attivare una rete fitta e compatta di persone sensibili che possano aiutare a sostenere la campagna di crowdfunding utile alla raccolta dei fondi da destinare alla produzione del corto, che verrà sottotitolato e veicolato attraverso tutti i canali disponibili (festival italiani e internazionali, Web, Social, proiezioni ad hoc, ecc.).

Il richiamo dell’attrice è giunto quindi – ora – anche in Franciacorta; per chi fosse interessato a rispondere all’appello e ad avere maggiori informazioni questa è la pagina della raccolta fondi collettiva: https://www.eppe

la.com/it/projects/29205-e-poi-arriva-menny 

Mauro Ferrari