Come nasce il Gruppo Speleo Montorfano?

All’inizio degli anni ottanta io, Paolo Messali, Sergio Lupatini e Piero Biasutti avevamo in comune la passione per la montagna. Scoprimmo man mano i vari aspetti sportivi e scientifici che questa poteva offrire: dall’arrampicata in palestra allo sci-alpinismo, dalla fotografia alla botanica d’alta quota. 

Una cosa ci intrigava particolarmente: la speleologia, lo studio e l’esplo-razione delle grotte. 

Con conoscenze di alpinismo, da speleologi provetti autodidatti, riuscimmo ad avvicinare molti giovani che come noi sentivano il richiamo dell’oscurità. Più il gruppo si allargava, più si sentiva la necessità di andare oltre l’escursione domenicale e nel contempo, l’organizzazione divenne necessaria. 

Fu così che a metà degli anni novanta nacque ufficialmente il Gruppo Speleo Montorfano (GSM), riconosciuto ufficialmente all’interno della sezione CAI di Coccaglio.

Si frequentarono corsi tecnici e di aggiornamento così da apprendere conoscenze che, affiancate al costante allenamento, permisero di produrre una capacità tecnica e un bagaglio di esperienza tali da poter intraprendere un’attività sistematica di esplorazione del territorio.

Come siete organizzati oggi? 

Il gruppo è – tuttora – parte integrante della sezione C.A.I. di Coccaglio. Il GSM si propone come fini: la salvaguardia dell’ambiente ipogeo (sotterraneo), con particolare riguardo alle aree carsiche del Sebino Bresciano, la documentazione cartografica e fotografica dell’ambiente sotterraneo, la divulgazione delle conoscenze speleologiche a scopo di tutela ambientale e l’esplorazione di cavità naturali e artificiali a scopo scientifico. 

Dal 2000 in poi, alcuni membri del gruppo, hanno preso parte a numerose esplorazioni importanti in aree carsiche nuove e storiche: il Pian del Tivano, le Grigne, o aree poco conosciute in Sardegna, per citarne alcune, oltre ad aver partecipato a spedizioni internazionali. 

Attualmente, il gruppo è tra i fondatori del Progetto Sebino, dedicandovi quasi la totalità delle energie e prosegue con metodicità ricerche anche sul Monte Guglielmo. 

Il gruppo speleo Cai di Coccaglio è sempre disponibile per visite guidate in miniere o grotte naturali di facile accesso e alla portata di tutti.

Cerchiamo di capire meglio cos’è la speleologia 

La speleologia organizzata nasce alla fine dell’Ot-tocento. 

Le cavità naturali esplorate in Italia sono quasi 40.000. 

Col tempo le tecniche e le attrezzature per la progressione si sono evolute, rendendo le esplorazioni molto più efficaci. 

Negli ultimi 30 anni si è sviluppata anche la speleologia urbana, specialmente in Italia. 

Le cavità artificiali rientrano nella speleologia quando si richiedono tecniche, metodi e approcci tipici della speleologia. Le grotte naturali e quelle artificiali possono interessare il mondo “di sopra”. 

Ad esempio, se un intervento di trasformazione edilizia o di realizzazione infrastrutture è interferente con una cavità di origine naturale o artificiale, lo speleologo può dare il proprio contributo di conoscenza ai progettisti; essi potranno meglio valutare ed individuare scelte progettuali compatibili con la conservazione della cavità e con la sicurezza dell’opera. 

Una delle peculiarità delle grotte è quella di conservare, come fossero archivi del tempo, notizie di eventi passati e accaduti anche molto indietro nel tempo (centinaia o milioni di anni) grazie alla loro stabilità e difficile accessibilità. 

Gli eventi sismici possono produrre crolli anche nel mondo sotterraneo, precludendo ingressi e passaggi. 

È compito degli speleologi verificare e aggiornare le conoscenze sul reale stato del vuoto sotterraneo, sia naturale che artificiale. La speleologia glaciale e quella subacquea sono meno diffuse, in quanto necessitano di competenze, attrezzature e tecniche complesse.

Lo speleologo: sportivo, turista o scienziato?

La speleologia è in primis passione, attività di conoscenza, percorrenza di ambienti che richiedono attenzione e anche impegno fisico, ma questo non significa necessariamente sport o agonismo. 

Uno speleologo può anche essere scienziato. Perché è un geologo, un chimico, un fisico. 

Molti, la maggior parte, sono speleologi per curiosità e passione.

Compito dello speleologo è ampliare la conoscenza del mondo sotterraneo e promuovere la tutela del patrimonio carsico, coinvolgendo le persone del luogo per sensibilizzarle alla tutela e anche alla valorizzazione del loro territorio. 

La speleologia quindi è sport, avventura, scienza, divertimento, compagnia, amicizia un mix di tante cose.

Una attività che ti costringe ad uno sforzo fisico non indifferente, ma che contemporaneamente ti rilassa i nervi e ti aiuta a scaricare la tensione nervosa accumulata durante la settimana lavorativa.

Questa risposta penso che non sia solo personale, ma di chiunque pratica la speleologia.

Ognuno poi, a seconda dei propri interessi, la può vivere in maniera diversa.

Come iniziare a praticare la speleologia?

Non ci si può improvvisare speleologi.

Per iniziare è sempre consigliato seguire un corso di speleologia di primo livello organizzato da un gruppo speleologico SSI o CAI, generalmente il corso dura circa un mese con lezioni teoriche e uscite di gruppo. Attrezzature e abbigliamenti tecnici utilizzati, dipendono dagli ambienti oggetto di esplorazione, tuttavia, generalmente vengono comunque utilizzate specifiche tute per la speleologia realizzate in tessuti antistrappo e specifici sottotuta per la speleologia traspiranti, realizzati in materiali in grado di mantenere costante la temperatura corporea e di permettere una buona traspirazione.

Poi, naturalmente, ci sono attrezzi specifici per affrontare salite e discese su corda in sicurezza. 

La preparazione atletica non è elemento determinante, anche se servono impegno fisico e mentale.

Gli speleologi organizzano anche, con le dovute cautele e precauzioni, escursioni in grotta per bambini, neofiti o persone diversamente abili, per cercare di rendere il mondo sotterraneo, per quanto possibile, conosciuto. 

Come contattarvi?  

Tutte le informazioni utili sono reperibili all’indirizzo www.gruppospeleomontorfano.info e alla pagina Facebook gruppospeleomontorfano. 

Potete venire a trovarci presso la nostra sede il giovedì sera dalle 21.00 alle 23 siamo in via Paolo VI, 6 a Coccaglio.

Mauro Ferrari