Sarà il vescovo mons. Pierantonio Tremolada ad inaugurare domenica 27 settembre alle 18 il nuovo oratorio Jolly, con una messa solenne nella nuova struttura.

Nel pomeriggio verrà organizzata una festa per i bambini, nel rispetto delle misure sanitarie di sicurezza. La ristrutturazione dell’oratorio Jolly è un’opera a cui si lavora da tempo, ancor più a livello di idee e intenzioni. Dopo diversi anni infatti di progetti nati e poi andati a monte, l’attesa è finita e il conto alla rovescia è iniziato. 

Il sogno è diventato realtà. Spazi nuovi, più ampi e funzionali, tra pochi giorni saranno a disposizione per giocare, fare sport e camminare guidati dagli ideali della comunità cristiana.

L’augurio da parte del parroco don Domenico Amidani e del curato don Gabriele è che questo nuovo oratorio diventi la casa di tutti, il luogo di ritrovo dell’intera comunità: “Sono spazi ampi quelli che abbiamo ricavato – ci riferisce don Gabriele – “avremo aule spaziose, grandi il doppio delle precedenti, più funzionali per le attività educative e ricreative dei nostri bambini e ragazzi. 

Prezioso per le manifestazioni, le feste e qualsiasi iniziativa è il salone ricavato al piano terra.

Nel frattempo da fine luglio ha aperto il nuovo bar, trasferito dove prima c’era la segreteria”. 

Si tratta di un locale molto ampio e luminoso dove i giovani hanno già iniziato a ritrovarsi soprattutto in occasione delle partite di calcio. 

Con l’inizio della scuola aprirà il mattino, il pomeriggio dalle 16 alle 18 e la sera, nel rispetto delle misure di sicurezza sanitarie.

A monte di questa enorme impresa di ristrutturazione dell’oratorio ci sono due grandi personaggi che portano il nome del parroco, don Domenico Amidani, e dell’ex curato, trasferito lo scorso anno a Sarezzo, don Luciano Ghidoni

La loro fede nel valore dell’educazione cattolica e dell’oratorio come luogo ponte tra la Chiesa e la strada, hanno fatto sì che un progetto dai costi importanti potesse realizzarsi anche in tempi come questi, economicamente non facili.

Con don Luciano Ghidoni era partito ed era stato portato a termine il primo lotto. A lui l’idea e l’impegno anche per realizzare il secondo, quello che è partito esattamente un anno fa. 

Il testimone è poi passato nelle mani di don Gabriele Fada, curato nuovo, ma molto capace ed entusiasta, che ha cavalcato e portato a termine con impegno e accondiscendenza la proposta messa in campo da chi lo ha preceduto. 

Il nuovo intervento, firmato dall’ingegner Giuseppe Turotti, ha visto la realizzazione del bar; di una piastra polifunzionale all’aper-to; di un’area-parco giochi per i bambini; di un palco coperto per le attività del grest; di nuove aule spaziose per la catechesi e di un salone con cucina dedicato alle feste. 

La spesa si aggira attorno al milione di euro, finanziata dalla Cei con un contributo a fondo perduto di 442 mila euro; dalla Provincia di Brescia con 40 mila euro e con le offerte dei fedeli per circa 140 mila euro.

La somma mancante di 390 mila viene recuperata con un mutuo.

Di bambini in questo oratorio Jolly ne sono passati davvero tanti. 

Anche di curati. Il tempo e la storia hanno cambiato le persone. 

Il progresso ha secolarizzato sempre più la società e ci sono stati tempi in cui il Jolly aveva perso il suo ruolo di primaria importanza a livello educativo ed aggregativo in paese.

Da alcuni anni però le cifre dei giovani che vi entrano ogni giorno sono sempre state in salita. 

I curati don Luciano prima e don Gabriele poi ci hanno creduto, hanno investito energia e fantasia, scrivendo una storia ricca di emozioni, crescita e valori che dal 27 settembre si arricchirà di un’altra pagina.  

Silvia Pasolini