Un fuoriclasse fin dalla più tenera età.

A quattro anni sapeva già leggere e scrivere.

A 5 suo padre gli regalò un atlante e in un giorno memo-rizzò tutte le capitali, da solo. 

A 12 anni aveva creato un software per tenere la contabilità all’impresa edile di famiglia.

A 18, studente al liceo scientifico di Orzinuovi, aveva già fondato  un’azienda, la Divisible Global, che ora ha sede in parecchie parti del mondo, e si preparava ad essere quello che in poco tempo il  settore dell’economia gli ha riconosciuto.

Una mente geniale del-l’intelligenza artificiale applicata al mondo delle imprese. A 25 è diventato il volto scelta per la copertina di Forbes del mese di gennaio 2021. Una carriera in crescendo fatta di brillanti risultati inanellati in brevissimo tempo e promettente di ottime prospettive.

Michele Grazioli (nella foto) giovane 25enne di Soncino, studente al liceo scientifico Cossali di Orzinuovi prima e poi laureato alla Bocconi, con tanto di master negli Stati Uniti da inanellare nella sua breve, ma brillante carriera, è stato riconosciuto da Forbes tra i primi 100 giovani under 30 leader del futuro in Italia. Appassionato di piccole e medie imprese, in questo momento ricopre diversi incarichi importanti.

Tra gli altri  è amministratore delegato di “Vedrai” una S.p.a.  con sede a Milano e a Brescia. 

L’azienda, fondata a maggio 2020,  vanta ora 20 dipendenti laureati ed è in continua espansione.

Ogni giorno si fanno colloqui per implementare il personale. Chi lo conosce ce lo descrive come una persona molto semplice, ma dotata di una  mente eccezionale e di una memoria formidabile, con una notevole lungimiranza  nel campo economico e dell’intelligenza artificiale. Basti dire che alle elementari, di fronte ad un computer regalatogli dal padre, aveva creato alcuni programmi da autodidatta.

La sua vision ora è quella di supportare gli imprenditori della piccole e medie imprese, cuore pulsante della economia nel processo decisionale.

Prodotto core della “Vedrai” è un  software che tramite modelli produttivi, collegandosi ai dati aziendali, riesce a stimare l’impatto futuro che una decisione avrà nel business dell’impresa stessa.  

“I calcoli e la matematica mi hanno appassionato fin da piccolo, ma quello che ho sempre sognato era di fare l’imprenditore – ci racconta così Michele Grazioli.

Mi alzavo alle 6 del mattino e volevo essere il primo ad arrivare all’asilo, perché nella mia testa l’imprenditore era sempre il primo a presentarsi al lavoro e l’ultimo a tornare. 

Con i miei genitori passavo accanto alle aziende in auto e sognavo che una in futuro avrebbe potuto essere anche mia. Alle elementari mi avevano regalato un computer e mi sono appassionato ad excel e ho iniziato a  i primi algoritmi. Avevo 12 anni e mio padre era un imprenditore edile. Così ho pensato di aiutarlo a tenere la contabilità. I calcoli mi piacevano da impazzire e mi venivano anche facili, quasi come fosse un divertimento. Era il periodo della crisi edilizia. Così ho creato i primi algoritmi che potessero imparare le decisioni migliori da prendere in base agli obiettivi di mio padre.

Il software funzionava bene, devo dire. Mi piaceva e mi appassionava, tanto che quando sono poi passato al liceo scientifico a Orzinuovi, dedicavo la maggior parte del mio tempo alla “Divi-sible”, l’azienda che ho creato all’età di 18 anni. Gli altri miei amici studiavano letteratura, latino, scienze tutto il giorno. Io soprattutto mi dedicavo alla mia passione e al lavoro.

“Michele era un alunno che aveva posto il proprio orizzonte ben oltre il liceo, già allora aveva spalancato la propria finestra sul mondo – ci racconta una sua insegnante del liceo scientifico di Orzinuovi.

“La scuola gli andava troppo stretta e pur così giovane è stato capace di leggere con straordinario anticipo i tempi”. Volitivo, naturalmente curioso, entusiasta nei confronti del suo lavoro: “Adesso ho 25 anni – conclude Grazioli – non so se da grande sarò un bravo imprenditore, ma so che conti-nuerò a sognarlo”.

sp