Esiste il tiro libero perfetto nel basket? Ebbene sì. A dimostrarcelo sono gli studenti del liceo scientifico Cossali di Orzinuovi. 

Al netto della tensione emozionale, sul tiro libero influiscono sicuramente il talento e molto allenamento. Ma poi c’è la tecnica, che è strettamente legata alla fisica. Considerando che la situazione di questo tipo di tiro è una delle poche in cui le interferenze sono ridotte al minimo e un punto in più spesso può fare la differenza e portare alla vittoria, è utile sapere che esiste una traiettoria della palla ideale tra le tante possibili, che assicura l’entrata nel canestro. Ci vuole l’angolazione giusta, la velocità perfetta e un corretto slancio del corpo. Lo sanno per esperienza i giocatori dell’AgriBertocchi Orzinuovi, la squadra che ha portato il paese ai fasti della serie A2. Ma il concetto non è sfuggito dal punto di vista scientifico al dirigente scolastico Luca Alessandri e ai docenti e studenti del liceo scientifico Cossali di Orzinuovi, molti dei quali entusiasti tifosi del team orceano. I professori delle classi quarte hanno così approfittato di un’occasione interessante per spiegare la fisica ai loro alunni e guardare lo sport con gli occhi di uno scienziato. La settimana scorsa hanno sospeso le lezioni e proposto un progetto agli studenti dal titolo “La fisica nel basket”. Un ponte tra la scuola orceana e la facoltà di Matematica e Fisica dell’Università Cattolica di Brescia ha completato il quadro. Il progetto ha visto gli studenti al lavoro prima in università con i docenti Alfredo Marzocchi, Alessandro Musesti e Stefania Pagliara, ad apprendere le basi tecniche dell’analisi da svolgere. Successivamente le due classi coinvolte si sono recate al PalaBertocchi di Orzinuovi, in collaborazione con il presidente della squadra Francesco Zanotti e il direttore sportivo Alessandro Muzio, per assistere agli allenamenti, ad una partita di campionato e girare un video da studiare nei particolari. I dati ricavati sono stati sottoposti a un’analisi con un software apposito. Il lavoro ha coinvolto le diverse discipline a 360 gradi: i ragazzi hanno prodotto un video, un depliant, un power point e hanno sottoposto ai giocatori un questionario sulle loro abitudini alimentari e lo stile di vita. “L’esperienza ci è servita per vedere la matematica e la fisica in un’ottica diversa e concreta – ci raccontano gli alunni. “Abbiamo potuto utilizzare e sviluppare diverse competenze scientifiche. I docenti, il lavoro di gruppo, la creatività e l’utilizzo di appositi software fisici e matematici sono stati fondamentali per la riuscita delle nostre analisi”. Soddisfatti anche i professori: “E’ stata una modalità diversa, ma piacevole per spiegare agli alunni le materie tecnico scientifiche, molto più vicine alla realtà di quanto si possa pensare”. Silvia Pasolini