Caro papà,

sei mancato da cinque anni, ma il tuo ricordo e il tuo esempio di vita sono sempre presenti in tutti noi.

Una vita intensa la tua, fatta di lavoro, sacrifici, ma anche grandi soddisfazioni…

quel giovane ragazzo che si è innamorato della dolce Celestina e che l’ha “convinta” a diventare sua moglie, anziche’ entrare in convento! famosa questa tua impresa che non mancavi di ricordare…

Lavoravi come calzolaio, ti piaceva e lo facevi con grande passione, poi un giorno hai deciso, con non poche difficoltà e tante cambiali da pagare, di rilevare la vecchia osteria “Al Sole” di proprietà dei tuoi suoceri Antonio ed Ermelina.

E da lì tu e la mamma siete partiti…

Siamo arrivati noi tre figli, con me ne avete passate tante papà, sempre malata, in pericolo di vita… per riuscire a salvarmi siete stati costretti a vendere parte della proprietà acquistata a sacrifici… mi portavate dalla dottoressa con il taxi… sì perchè tu non eri ancora riuscito ad avere la tanto desiderata patente!  Cosa che hai ottenuto solo a cinquant’anni… quanta soddisfazione provavi guidando!

Tra una trippa, un baccala’ e uno spiedo con polenta, mano nella mano, tu e la mamma avete donato il calore di una grande famiglia a tutti i clienti che, in quarant’anni, sono passati “Al Sole”.

Ancora oggi incontro persone che ricordano il vostro salmì… nei giorni di festa un omaggio per tutti era presente sul bancone che la mamma gestiva con grande impegno in tua assenza: ai “Santi e i Morti” c’era il minestrone, mentre frittelle e lattughe per il carnevale non mancavano mai!

Il profumo tipico di questi piatti della tradizione e le famose “merende” caratterizzate da canti e allegria hanno fatto da cornice alla nostra infanzia.

Dietro una pagnotta di pane appena sfornato c’erano lunghe notti della mamma davanti al lavandino della cucina a pulire montagne di piatti, c’erano i tuoi pomeriggi da “apprendista muratore” che, fischiettando, mattone dopo mattone, in compagnia dei tuoi amici, progettavi e costruivi la casa per i tuoi figli. 

Finito il lavoro un piatto fumante di tagliatelle con il “roaiot” attendeva te e i tuoi aiutanti.

Tu, caro papà, con il tuo enorme orgoglio e la grande voglia di realizzarti hai dato un’impronta importante anche ai tuoi nipoti che, come te, mettono tanta passione nei loro impegni lavorativi.

Grandi sacrifici dunque, supportati dall’aiuto di una cara amica di famiglia, che ancora oggi ricordiamo con stima e affetto; con una stretta di mano ti aveva dato la sua fiducia e il suo appoggio, che per te avevano un valore inestimabile! Sì, perchè dietro quella facciata a tratti severa che poteva incutere soggezione, avevi un cuore tenero e grande: ti emozionavi con poco… “ti saresti tolto il pane da bocca” per i tuoi figli e i tuoi nipoti…

Negli anni della pensione, inizialmente spensierati, è sopraggiunta la sofferenza per la malattia della nostra cara Laura, ma il tuo sorriso e la tu voglia di “mangiamo due spaghetti insieme” non si sono mai persi.

Sicuramente la tua è stata un’esistenza tutt’altro che ordinaria, ci hai insegnato valori che porteremo nel cuore per sempre.

Con immenso affetto.

Tua figlia Milly