Il progetto di ampliamento ancora non c’è. E se c’è, nessuno, al momento, l’ha visto; e se anche qualcuno l’ha visto, non dice come è. Quindi è come se non ci fosse.

Precisato questo, che è uno dei punti critici, diciamo che il consiglio comunale di Montichiari ha dato il via libera all’ampliamento del Santuario delle Fontanelle. Un ampliamento che ha suscitato non poche polemiche (ne abbiamo riferito in altre occasioni anche su queste colonne).

Il fatto è che, anche e soprattutto in considerazione della circostanza che nel 2019 il Santuario è stato riconosciuto come luogo di culto, alle Fontanelle arrivano non pochi fedeli, che sono accolti in una struttura che, riferiamo le parole di sindaco Marco Togni, «sembra un capannone per i polli». Ecco allora la richiesta della Fondazione Rosa Mistica di sistemare e ampliare l’intera area, parcheggi compresi. Detta così sembrerebbe cosa facile. Ma c’è chi la vede in modo diverso: non a caso è nato il «Comitato di tutela bene comune», che si è costituito con il chiaro e dichiarato obiettivo di difendere il paesaggio.

Come tutti sanno, il Santuario si trova a ridosso delle collinette di san Giorgio a sud del paese; una zona molto bella e caratteristica. I contrari all’ampliamento temono che il progetto possa disturbare, se non addirittura rovinare, il paesaggio. Insomma: banalizzando possiamo dire che in questo progetto si contrappongono, o almeno vengono contrapposte, questioni di fede e questioni ambientali. Trovare una soluzione che vada bene a tutti è una mission impossible.

In verità, la Fondazione ha già da tempo ridimensionato il progetto, che da circa 5.000 metri quadrati sarebbe passato a 4.000. E’ già qualcosa, intendiamoci, anche se i dubbi maggiori riguardano il fatto a cui facevamo cenno all’inizio di queste righe: del progetto, per il momento, non c’è neanche l’ombra. «Ho chiesto alla Diocesi – ha confermato il sindaco Marco Togni in consiglio comunale -, ma mi hanno detto che ancora non è stato presentato».

Pare che questa incertezza sui contenuti del progetto sia la cosa che «spaventa» di chi è contrario all’ampliamento. Paure, o forse solo dubbi, che sono stati portati in consiglio comunale da Beatrice Morandi del Pd, la quale ha manifestato non poche perplessità per essere chiamata a decidere su un progetto che nessuno ha ancora visto. In pratica, Morandi è detto di essere favorevole alla sistemazione dell’area, ma non a modificare il paesaggio.

Marco Togni ha spiegato che si concede di ristrutturare il santuario anche nell’ottica di un sempre maggior afflusso di fedeli. Una ristrutturazione che non dovrà occupare più solo né toccare le pendici del Colle di san Giorgio.

Basteranno le precisazioni del primo cittadino? Si arriverà a una soluzione condivisa? Difficile fare ipotesi perché, come dicevamo poco più sopra, in questa vicenda sembrano contrapporsi fede e ambiente.

MTM