Riccardo Zilioli, al quinto anno del Liceo delle scienze umane, ha vissuto “con entusiasmo il riavvio delle lezioni in presenza, benché resti all’orizzonte la preoccupazione di dover ritornare a una tipologia di didattica a distanza”.“Attualmente – osserva – sembrerebbe garantito il ritorno alla normalità, io e molti miei compagni abbiamo fatto la doppia dose di vaccino e tutto lascia presagire il meglio, anche se non ho ben capito perché non si sia introdotto l’obbligo del green pass per gli over 12: i dati parlano chiaro, la mortalità si abbatte con i vaccini, e non credo sia positivo che le istituzioni, che ci insegnano il valore della cultura scientifica, ignorino i dati offerti dalla scienza. Pur con maggior serenità rispetto a un anno fa, sono consapevole che l’avvicinarsi della stagione fredda potrebbe portare nuove varianti, con i conseguenti problemi, non solo sanitari, già verificatisi negli ultimi due anni”.“Rincontrare i compagni di classe, riuscire a organizzarsi al meglio e vivere esperienze soddisfacenti – per Riccardo – è molto importante, così come fare lezioni in aula come un tempo, considerati i danni registrati un po’ ovunque quando a parlare è uno schermo e si perde la tridimensionalità della comunicazione fra docente e studente”.“All’orizzonte – sottolinea – ci sono anche tutte le attività tipiche della quinta, soprattutto il viaggio di istruzione finale, spero che questa esperienza non ci venga impedita da una recrudescenza della pandemia”. Insomma, fra molti dubbi e un grande bisogno di certezze “resta la fiducia in un futuro a cui non possiamo rinunciare: i mezzi di trasporto spero che vengano monitorati e resi più frequenti, dal momento che il modello organizzativo degli ingressi scaglionati in due fasi orarie è ormai messo a punto. Non resta che impegnarsi tutti in vista del traguardo finale, l’esame di maturità, che auspico proprio possa svolgersi con prove scritte e orali, come da tradizione, per valorizzare al meglio le competenze effettivamente acquisite da ciascuno di noi”.Il ritorno ha rincuorato anche Safae Ajjani, studentessa al quinto anno del Liceo economico-sociale. “Il rientro a scuola è sempre caotico e a questo siamo sempre stati abituati, ma ora pare che la situazione si sia complicata ancor di più: tra pochi giorni inizierà per me l’ultimo anno di un lungo ma costruttivo percorso e molti sono ancora i punti poco chiari: l’orario, i docenti, l’organizzazione delle lezioni”. “Ho tanti progetti – sottolinea – e voglio vivere questo momento serenamente: pensare a ciò che imparerò, a quanti ricordi potrò creare e portarmi dietro una volta concluso il liceo. Ma questo risulta un po’ arduo e va in contrasto con la realtà che ci troviamo a dover affrontare. Ciò che più mi aspetto è di poter recuperare il tempo perduto, non tanto sul piano dell’apprendimento, in quanto da quel punto di vista abbiamo sempre lavorato duramente, quanto su quello della socialità”. “Ci è mancato socializzare e avere un vero e proprio contatto umano, sia con i docenti che con i compagni” osserva la giovane. “Comprendo come la situazione sanitaria che ci ha accompagnato per ben due anni scolastici abbia scosso il nostro già fragile sistema, ma ora ritengo che, dopo tanto tempo, la ripresa sia essenziale. Amo la scuola, l’ho sempre amata, ed è proprio per questo che ci terrei a vivere al meglio tutte le opportunità che può offrire. Desidero che la scuola torni ad essere quello che era un tempo, anche se la strada per arrivarci risulta essere ancora lunga”. Sul suo futuro esame di Stato la studentessa osserva che “nonostante tutta la tensione e le preoccupazioni che porta con sé, costituisce la nostra possibilità di far vedere di cosa siamo capaci e cosa abbiamo acquistato dal nostro percorso scolastico. Auguro a tutti i futuri maturandi di poter raggiungere i loro obiettivi, ma senza dimenticare di godersi il più possibile il loro ultimo anno di superiori”.