La professoressa Metilde Caffetto, nota avvocato civilista e docente di diritto ed economia politica nella nostra scuola, ha pubblicato il libro “La ragazza a testa in giù e altri racconti” (Liberedizioni, 82 pagine, 12,50 euro), che reca in copertina un disegno dell’artista Alessandro Baronciani.

Un passato di appassionata maestra di danza classica, l’autrice è figlia d’arte, essendo il padre Claudio pittore, scultore e gallerista. “Ho scritto questi racconti come antidoto all’in-sonnia” rivela, spiegando che quelle precipitate in queste pagine sono “sensazioni che si materializzano e nascono dal-l’osservazione del comportamento delle persone, il tutto mescolato con gli spunti forniti dallo studio delle materie artistiche”.

La protagonista del testo di maggior respiro “non è proprio una ragazza in carne ed ossa, piuttosto il racconto di un disegno lasciato a metà da un disegnatore che se ne è sbarazzato senza molto riguardo”.  

Insomma, una che “si è ritrovata a vedere le cose della vita da sotto in su e da lì comincia la sua storia”.

Fragilità e malinconie si rincorrono lungo le storie qui narrate da un’artista che è già salita alla ribalta delle cronache qualche mese fa per aver realizzato un boccheggiante omino di terracotta – “Urlo ma non mi senti” – presto diventato il simbolo della lotta ambientalista, nella nostra provincia e non solo, e affermatosi al Concorso internazionale di comunicazione e creatività sulla tematica del cambiamento climatico organizzato a Venezia dall’Uni-versità Ca’ Foscari.