Pensate un po’ alle amministrazioni comunali, che in questo periodo di emergenza e di crisi, devono non solo cercare di dare risposte ai cittadini (molti dei quali, oltre ad essere impauriti ed anche confusi a causa dei continui e Dpcm, sono anche più poveri, nel senso che hanno meno soldi in tasca), devono pure fare i conti con una normativa che bravo chi la capisce.

Per avere ben chiaro il ginepraio nel quale si devono muovere gli amministratori locali basta dare un’occhiata allo scontro in atto in queste settimane non solo tra Governo centrale e Regioni, ma anche tra una regione e l’altra.

Il Governo dice una cosa, i presidenti di alcune regioni (Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Veneto) ne dicono un’altra.

Il ministro Boccia dice che le scelte di alcune regioni sono illecite, i presidenti di queste regioni dicono che se ne fregano, e non ritirano i loro editti.

Ancora: il presidente della Regione Veneto dice che vuole subito più aperture; gli risponde il presidente della Regione Campania, quella sagoma di De Luca, il quale minaccia di chiudere le frontiere a quelli che arrivano dal Nord.

A De Luca rispondono dal Pirellone, ricordandogli che si ricorderanno di queste affermazioni (scusate il bisticcio di parole) quando i cittadini della Campania chiederanno di essere curati negli ospedali della Lombardia, che oggi tutti schifano, ma, guarda caso, quando c’è da farsi operare vengono tutti qui…

In mezzo a questa guerra ci sono loro, i sindaci, chiamati a salvare capra e cavoli.

Così i primi cittadini dispongono, fanno ordinanze…

Un paio di settimane fa, ad esempio, a Montichiari hanno riaperto i mercati, sia in Piazza che al Centro Fiera: una riapertura parziale, solo per i generi alimentari. «Stiamo studiando il piano per riorganizzare gli spazi – dicono da Palazzo -, così da rispettare tutte le regole imposte dall’ordinanza della Regione Lombardia».

Ma non sempre è facile (e/o giusto) rispettare le ordinanze. Si vada, ad esempio, la questione dei cimiteri.

A Montichiari contrariamente a quanto è accaduto in tutti gli altri Comuni, il cimitero non è mai stato completamente chiuso.

«In primo luogo – dicono da Palazzo, perché era comunque aperto per i funerali. E poi, e soprattutto, per dar modo soprattutto agli anziani di andare a trovare parenti. Abbiamo gente che fa la coda davanti alla posta e ai supermercati. Perché dobbiamo impedire a quelli che abitano vicino di andare al cimitero (che è grande come tre campi da calcio) a trovare i loro defunti?».

Insomma.

Se fanno la coda davanti alle poste e ai supermercati, la possono fare anche davanti al cimitero…

MTM