La parola magica è «Casa di Comunità», che troverà posto anche a Montichiari.

La Casa di Comunità è quella nuova struttura socio-sanitarie che, prevista dalla legge di potenziamento per la presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche, sta pian piano entrando a fare parte del servizio sanitario regionale. Distribuite in modo capillare su tutto il territorio lombardo, le Case di Comunità costituiscono un punto di riferimento continuativo per i cittadini, che possono accedere alle prestazioni sanitarie erogate.  

Le Case di Comunità garantiscono funzioni di assistenza sanitaria primaria e attività di prevenzione. All’interno di queste strutture, infatti, sono presenti equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute (tecnici di laboratorio, ostetriche, psicologi, ecc.) che operano in raccordo anche con la rete delle farmacie territoriali. 

In queste strutture è prevista la presenza di area prelievi e vaccinazioni, cure primarie e continuità assistenziale, area ambulatori specialistici, area dei programmi di prevenzione e di promozione della salute, attività consultoriali, area servizi sociali del Comune.

Dalle nostre parti alcune Case di Comunità sono già in funzione. A Leno, ad esempio, mentre a Nozza di Vestone ci sarà pure quella di Nozza di Vestone. Ecco, quella di Montichiari, che per i cittadini della zona sarà una grande opportunità, dovrebbe essere pronta entro la fine del 2023.

Nascerà dalla ristrutturazione e dall’ampliamento di quella che tutti conoscono come palazzina dell’Ats. Serviranno circa 3 milioni di euro: 2,1 arrivati direttamente dal Pnrr; altri 800.000 euro, stanziati da Regione Lombardia, serviranno per risolvere una volta per tutte il problema del parcheggio che si trova di fronte alla palazzina, più volte finito nel mirino delle critiche.

Dal punto di vista strutturale, diciamo che dietro al corpo della struttura che tutti vediamo e conosciamo ne verrà realizzato uno nuovo, che ovviamente sarà collegato al primo. Ci sarà così spazio per il centro prelievi, la medicina ambulatoriale, il consultorio, l’assistenza primaria e l’ufficio di scelta e revoca ed altro ancora.

La nova Casa di Comunità è stata annunciata dal sindaco Marco Togni («la Casa di Comunità dovrebbe sopperire alle criticità riscontrate nella sanità pubblica, come la carenza dei medici di famiglia e i tempi di attesa per le visite specialistiche»), dal consigliere regionale Claudia Carzeri («Il risultato che abbiamo ottenuto è frutto del lavoro e dell’impegno di tante persone, a cui va il nostro ringraziamento, perché la Casa di Comunità rappresenta una nuova opportunità») e da Mario Alparone, direttore generale di Asst del Garda, secondo il quale ci sono parecchi fondi a disposizione, quindi bisogna darci dentro per non perdere questa opportunità. MTM