Mauro Zilioli (nella foto) classe ’72, è un pittore autodidatta manerbiese. L’immagine del padre in cantina, seduto a dipingere sotto la luce di una lampada, è il suo primo ricordo se si parla di arte.

Un po’ per il desiderio di imitarlo e un po’ per gioco, si trova sin da piccolo con fogli bianchi e un carboncino tra le mani. 

Negli anni ’90 i primi approcci alla tela, diverse tecniche da sperimentare, immagini da creare e abbinamenti di colore da provare. Nascono così i primi quadri, uno dei quali dipinto con le dita e i cotton fioc, ci spiega Zilioli sorridendo. 

Nonostante la vita l’abbia portato a lavorare in tutt’altro campo, il disegno è rimasto da allora una passione da coltivare nei momenti liberi, in particolare la sera. 

Con l’arrivo della pandemia Zilioli ha avuto più tempo da dedicare ai suoi quadri, tempo per finire quelli ancora incompiuti e tempo per iniziarne di nuovi. 

A novembre si iscrive nel-l’ultimo giorno disponibile a un concorso di arte contemporanea indetto da Dantebus Edizioni, la prima casa editrice che nasce da un social network, e cha offre visibilità a tutti i pittori, ai poeti e ai fotografi emergenti e di talento.

Un’occasione che non poteva essere sprecata e che porta Zilioli ad essere riconosciuto tra i 15 pittori migliori, su 13 mila partecipanti, con il quadro “I due mondi”. 

A lui e agli altri vincitori è stata data la possibilità di esporre per due settimane la propria opera nella galleria d’arte Dantebus, da poco inaugurata a Roma in via Margutta, la prestigiosa “strada degli artisti”, a soli due passi da Piazza di Spagna. 

Il quadro premiato, realizzato con la tecnica a spatola, nasce nell’attimo esatto in cui l’autore decide di ascoltare la voce interiore delle emozioni e della creatività, che è la sorgente della pittura. Egli in questo modo può abbattere i confini temporali e spaziali, cosicché non ci sia più nessun muro che vieti di entrare nel mondo dei sogni, delle visioni, del ricordo. 

L’opera “I due mondi” ben esprime tutto ciò: la luna e il sole si danno la mano, come la notte ed il giorno, il chiaro e lo scuro. 

Mors et vita sono due facce della stessa medaglia e l’artista può riportare oggi vivo e presente chi non c’è più. Vestiti del rosso intenso dell’Amore, i personaggi rappresentati possono oltrepassare a proprio piacimento i due universi paralleli: l’arte dona a chi dipinge e a chi osserva la possibilità di un’altra vita, in una nuova dimensione.

Mariachiara Valenti