L’Istituto Comprensivo di Manerbio prosegue nel suo progetto di mobilità internazionale con lo scambio culturale tra studenti e docenti. Un piano di grande valenza formativa che proseguirà – almeno per ora per la scuola di Manerbio – fino al termine dell’attuale accreditamento del progetto Erasmus previsto per il  2027. Intanto alcuni studenti e loro insegnanti della scuola secondaria di primo grado di Manerbio sono pronti a partire, in primavera, per la Francia. Dopo aver concluso il progetto “Yeah!” lo scorso maggio con l’accoglienza di 20 alunni di 4 delegazioni di Paesi diversi (Danimarca, Lituania, Slovenia e Spagna), ora i giovani manerbiesi sono pronti a partire oltralpe dal 13 al 20 aprile 2024. Un’esperienza che segue quella da poco effettuata da 30 colleghi francesi, provenienti dalle scuole di Annot, Castellane e Saint André Les Alpes, giunti nella cittadina della Bassa Bresciana e ospitati, dal 7 al 14 ottobre scorsi, da famiglie manerbiesi.  Giorni intensi per la comunità manerbiese che, insieme alla scuola, alla parrocchia e a diverse associazioni del territorio, ha ospitato la delegazione francese con grande entusiasmo e partecipazione. La settimana in terra bresciana si è aperta con l’orchestra del corso musicale diretto dalla prof.ssa Maratti che ha accolto i ragazzi sulle note della “Marseillaise”, seguita dall’Inno di Mameli e dall’Inno alla gioia, l’Inno dell’Europa. La referente del progetto Erasmus e docente di lingua francese Elisa Bertocchi, dopo una corrispondenza virtuale di più di un anno, ha fortemente creduto e voluto che i ragazzi potessero confrontarsi e migliorare la propria padronanza linguistica, acquisendo maggiore maturità ed autonomia anche nella seconda lingua straniera. Da sottolineare come, al contrario, i ragazzi francesi abbiano avuto la possibilità di immergersi nella loro seconda lingua di studio, l’italiano. L’obiettivo primario era l’osservazione e il confronto tra i diversi sistemi scolastici e lo scambio di buone pratiche. Inoltre, grazie al supporto dei colleghi di educazione fisica e di musica sono stati svolti dei laboratori pomeridiani per unire e creare un buon clima di gruppo. Lo scambio linguistico ha permesso di acquisire nuove competenze, ma non solo.  Per i ragazzi è stato interessante e importante anche vivere nuove esperienze culturali, visitare Milano e il Museo della Scienza e della Tecnica, provando attività di laboratorio, visitare Brescia e il Museo Santa Giulia, Sirmione e le Grotte di Catullo. Per i giovani francesi e loro insegnanti l’esperienza manerbiese si è conclusa con una grande festa all’oratorio dove l’intera comunità, come una grande famiglia, si è riunita per salutarli. I giorni trascorsi insieme hanno permesso di stringere nuove amicizie, maturando esperienze nei rapporti e nella convivenza con gli altri. I legami che si sono creati grazie a questi scambi culturali, si sono tradotti, in molti casi, in assidui contatti attraverso i vari canali di comunicazione a disposizione, ma anche in incontri fisici che hanno permesso ad alcuni partecipanti ai progetti di rivedere famiglie e ragazzi. Ora si attende con trepidazione il mese di aprile. “Durante la nostra settimana in Francia avremo l’opportunità, tra le altre cose, di vedere anche le Gole del Verdon” spiega Bertocchi “sarà un’esperienza di formazione linguistica e culturale, ma rappresenterà anche una grande opportunità per ammirare il patrimonio naturalistico e paesaggistico di questa terra”. I giovani francesi provengono, infatti, da aree prettamente montane e rurali e la loro giornata, dopo la scuola, si svolge a contatto con la natura. I ragazzi infatti, per esempio, vanno a pesca, preparano il miele e fanno passeggiate. Gli alunni manerbiesi conosceranno una modalità un po’ differente, rispetto alla loro, di trascorrere il tempo libero. Il successo di questa esperienza e delle precedenti, come sottolineano il vicepreside Andrea Facchi e la referente del progetto, la professoressa Elisa Bertocchi, è stato determinato da un importante ed impegnativo lavoro di squadra effettuato da un team di docenti motivati e determinati, ma anche da una proficua collaborazione con i Comuni di Manerbio ed Offlaga, con l’oratorio di Manerbio e dalla grande disponibilità delle famiglie ospitanti. Per gli alunni manerbiesi e i loro genitori ospitare un giovane è stata un’esperienza indimenticabile. Grande soddisfazione per i risultati fino ad ora ottenuti è stata espressa anche dalla dirigente Annamaria Alghisi che ha sostenuto fortemente il progetto. “Un sentito ringraziamento ai docenti, liberi di creare una scuola innovativa, alle famiglie che si sono messe in gioco e hanno donato il loro tempo, per accogliere i partner francesi: l’ospitalità è  un dono che si fa con il cuore” ha precisato Alghisi “un grazie anche alle amministrazioni comunali di Manerbio e Offlaga che credono nella scuola e la sostengono, ai ragazzi che si sono affacciati alla  finestra aperta sul mondo, liberi di volare lontano con la consapevolezza di poter tornare a casa”. A supportare con grande impegno e determinazione questi progetti, il vicepreside Andrea Facchi che si dice entusiasta della grande partecipazione e collaborazione di comunità, parrocchia associazioni e famiglie. “Ho percepito la chiara volontà di lavorare insieme per il bene dei nostri ragazzi” spiega Facchi “il confronto con altre realtà è sempre utile e proficuo anche per noi insegnanti. L’interazione con culture differenti consente di apprendere e capire che anche noi abbiamo tante eccellenze nel mondo scolastico, forse non sempre valorizzate, come per esempio l’inclusività e il sostegno alle fasce più deboli”.  La professoressa Bertocchi conclude accennando al suo progetto “cartolina”. “Non è ancora decollato” spiega Bertocchi “ma sono determinata a portarlo avanti. Non si può impedire ai ragazzi di usare i loro canali tecnologici per comunicare con i loro nuovi amici stranieri, ma se dovessero assaporare il piacere di ricevere una cartolina per posta, come accadeva tanti anni fa, sarebbe per me un grande successo!”. Una cartolina dagli amici stranieri e da inviare a loro, a ricordare, ai ragazzi, la forza e il valore dei legami costruiti grazie a questi importanti progetti e ad una scuola attenta alla formazione, anche fuori dalle aule, come quella di Manerbio.  

Barbara Appiani