Il personale delle strutture ospedaliere, diremmo inspiegabilmente, è spesso vittima di soprusi, minacce e violenze da parte di coloro che richiedono di usufruire del servizio di ricovero o soccorso. 

Un paradosso che sta venendo sempre più alla ribalta e che ha spinto diversi istituti a dotarsi di forme di sorveglianza interna al fine di garantire l’incolumità fisica e psichica del proprio personale. 

Una situazione che si è replicata a Manerbio la notte tra il 22 ed il 23 gennaio, con una dinamica davvero singolare. 

Tutto ha inizio in tarda notte quando un’ambulanza, uscita in missione per effettuare un soccorso, è stata improvvisamente fermata sulla superstrada 45 Bis da un uomo che gesticolando ha portato il personale dell’autolettiga ad accostare al ciglio della strada. 

Il soggetto, un quarantenne d’etnia Sinti, lamentava di aver subito una ferita ad un braccio chiedendo di essere al più presto caricato sull’ambulanza e portato in ospedale. 

Valutata dunque l’entità e la gravità della ferita il personale medico ha invitato l’uomo ad attendere in loco un’ambulanza che lo avrebbe condotto al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino visto che non si trovava in gravi condizioni e che il paziente trasportato aveva invece necessità di arrivare al più presto in ospedale. Alla cortesia di volontari ed infermieri l’uomo, il quale annovera diversi precedenti, ha dunque risposto con insulti e minacce. 

Come se non bastasse, una volta giunto al Pronto Soccorso, il quarantenne, visibilmente alterato, ha iniziato ad inveire contro il personale che stava operando in loco, seminando il caos tra tutti i presenti. 

Non sono bastati i richiami e i tentativi di fermare la veemenza dell’uomo, il quale, anche mentre veniva curato, continuava ad insultare chi lo stava curando di essere razzisti ed incompetenti. 

Non riuscendo dunque a porre fine a tali atteggiamenti molesti, il personale ha deciso di chiedere l’inter-vento dei Carabinieri della città, i quali sono interventi repentinamente presso la struttura ospedaliera. All’arrivo delle Forze dell’Ordine l’uomo ha incominciato a calmarsi, ma questo non gli ha evitato di essere identificato e denunciato per interruzione di pubblico servizio e minaccia ed oltraggio a pubblico ufficiale. 

Non ci resta che rimanere in attesa di futuri sviluppi, nell’accorato appello di avere sempre rispetto di coloro che, non solo come professione ma anche come missione, sono sempre disponibili, ad ogni ora del giorno e della notte, a soccorrerci da ogni male. 

L.L.