Ogni giorno, tra telegiornali e mediante i consueti canali di informazione, uno dei temi maggiormente dibattuti è senza dubbio quello dell’inquinamento, delle sue cause e di quelle che possono essere le modalità per arginare e combattere tale fenomeno.

Spesso però la realtà, nonostante le ottime intenzioni, è ben lungi da quanto si pensa. Basta fare una semplice ricerca online per scoprire come, scorrendo di settimana in settimana, ci si imbatta in notizie che raccontano di sversamenti ed inquinamento nel fiume Mella. 

Un problema che ormai è lampante, all’attenzione di tutte quelle comunità che vivono lungo le sponde e nei pressi del corso del fiume bresciano. 

L’ultimo episodio risale allo scorso 18 agosto quando un telefonino di un passate ha immortalato, all’altezza del confine tra Cigole e Manerbio, una massa di colore nero-bluastro che andava diffondendosi lungo il corso del Mella.

Scoprire esattamente cosa fosse quella sostanza non è stata cosa semplice, ma, stando alle opinioni che sono state rese note, si tratterebbe di biodigestato proveniente da una qualche azienda agricola o centro di raccolta del territorio. 

Una piaga, per l’appunto, che non finisce di certo qui. 

Un mese fa, all’incirca, una serie di gasoli ed altre benzine altamente tossiche sono state sversate all’altezza di Pavone Mella in alcune rogge sparse per le campagne e che, inevitabilmente, sospinte dalla corrente dei fossi pieni, in questo periodo di irrigazioni frequenti, si sono riversate nel vaso principale del fiume. 

Infine, per riprendere un altro caso, solo un anno fa, nel mese di giugno, si era registrato un maxi sversamento di idrocarburi, che, come spesso accade, non avvenne direttamente nel letto del fiume ma all’interno del reticolo idrico secondario.

Una ricorrente pratica che si qualifica come ancora più pericolosa, finendo per inquinare non solo un singolo corso d’acqua, ma anche le falde sotterranee e altri vasi afferenti alla rete di distribuzione delle acque. 

I danni, come sempre, sono incalcolabili. 

Nessuno può sapere quanto un singolo sversamento o una sua serie possano nuocere all’ambiente, alla flora e alla fauna fluviale.

Unica certezza è che ogni qualvolta lo status quo ambientale viene modificato, ciò può provocare, sempre, delle conseguenze, per la stragrande maggioranza delle volte in negativo. 

Una soluzione efficace? Educare al rispetto dell’ambiente, all’amore per la sua fragile bellezza e la costante ricerca di un modo di vita sempre più vicino alle esigenze del nostro pianeta, senza trascurare l’eventuale ipotesi di inasprire, seriamente, pene e sanzioni.. 

La Redazione