In pochi sanno che, da tradizione, il presepe andrebbe smantellato il 2 febbraio, ossia nel giorno della Candelora, che segna la fine del tempo natalizio. 

Candelora, una data che nella tradizione popolare abbonda di proverbi e che a detta di molti permetterebbe di ipotizzare l’evoluzione della seconda parte della stagione fredda. Le credenze variano da regione a regione e in alcuni casi sono contraddittorie. 

In Umbria e nei luoghi limitrofi si usa dire che “alla Madonna della Candelora dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento nel-l’inverno semo dentro”. C’è però anche una versione opposta, che recita “Per la santa Candelora, se nevica o se plora, dall’inverno semo fora, ma se l’è sole o solicello siamo sempre mezzo in-verno”. 

A Napoli invece si dice “Alla Candelora l’inverno è finito”. Risponde San Biagio: “l’inverno ora inizia!”, dice la vecchia “dentro la tana ne manca ancora quaranta”. Canta il monaco nel refettorio “l’estate arriva quando viene Sant’Antonio”.  

Negli Stati Uniti la festa religione è stata sostituita da una laica: il giorno della marmotta. Sempre il 2 febbraio la tradizione vuole che si debba osservare il rifugio di quell’animale: se questo emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso l’inverno finirà presto, se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata si spaventerà e tornerà nella sua tana e l’inverno continuerà per altre sei settimane. 

Piero Viviani