100 anni, 6 figli, 13 nipoti e 11 pronipoti. Sono i numeri di Laura Sala, centenaria di Manerbio che ha raggiunto il traguardo di un secolo di vita lo scorso 6 settembre. A guardarla bene, questa signora non porta nemmeno sulla pelle i segni del tempo. Eppure ha passato due guerre, la miseria del tempo, ha visto nascere le prime automobili, l’avvento della televisione, ha toccato con mano il nuovo sistema di comunicazione di massa, ha superato la pandemia (fortunatamente non ha contratto il covid) ed è arrivata all’epoca del fast, del veloce, del web, di internet dei social e dell’intelligenza artificiale. Fino a qualche tempo fa la si incontrava tra vicolo Chiuso e via Roma, sorretta dalle figlie, per la passeggiata quotidiana. Nata a Verolanuova in una famiglia di 5 fratelli, di cui uno morto molto giovane e due poi acquisiti perché fratelli di latte, Laura, dopo le scuole elementari frequentate a Manerbio, si è messa al lavoro all’età di 12 anni. “Facevo i lavori nelle case di altri e lavavo i panni alle signore” spiega “ci spostavamo a piedi, anche tra un paese ed un altro perché non c’era nemmeno la bicicletta”. Con il padre muratore e la mamma casalinga, Laura ha contribuito all’andamento di una famiglia numerosa, prima di creare la sua. A 28 anni si è sposata con Natale Baiguera e si sono trasferiti a Manerbio.  Alla cascina Chizzolette, dove abitavano, sono nati, in casa, tutti i suoi 5 figli, aiutati dall’ostetrica Ferrari. Dopo un paio di anni la famiglia ha trovato casa in paese. Il marito, però l’ha lasciata giovane. Natale è morto all’età di 52 anni e Laura si è trovata sola con i bambini e ragazzini da crescere, ma non si è mai lasciata abbattere dalle avversità della vita. “Si cercava di mettere insieme i pasti della giornata” racconta la figlia Regina “anche se fortunatamente alcuni di noi già lavoravano”. Oggi la nonnina di vicolo Chiuso è un po’ ipovedente e sorda, ma capisce bene quando le figlie, nel raccontarmi la sua vita (ndr), fanno qualche piccolo errore. Le corregge, le aiuta a ricordare, lei che mantiene un’ottima lucidità mentale. Durante l’emergenza sanitaria la centenaria ha sofferto molto. “La disturbava la mascherina, non poter vedere bene il nostro volto, le restrizioni, non poter uscire a prendere un po’ di sole e una boccata d’aria” spiega la figlia Gabriella. “Nemmeno in tempo di guerra è stato così” fa capire Laura. Un incubo. Oggi però la signora ha superato anche questa ennesima prova della vita e nel giorno del suo compleanno è stata coccolata dalla sua numerosa famiglia, oltre che dal sindaco Paolo Vittorielli e dal parroco don Alessandro che le hanno fatto visita. “E’ stata una settimana di festeggiamenti” spiegano Regina e Gabriella “se lo merita. È una mamma dolcissima e, in modo diverso, continua ad aiutarci. E’ ancora oggi il nostro pilastro”. Intorno all’ora di pranzo le figlie le chiedono cosa vuole mangiare. Laura risponde senza esitazione. E’ ancora lei a decidere cosa mettere in tavola, oggi come ieri. Da evitare la domanda su quale sia il segreto della sua longevità. Chi supera questo traguardo custodisce segreti difficili da spiegare.      

Barbara Appiani