1) Sindaco Alghisi, come è la situazione di Manerbio, oggi per quanto riguarda l’emergenza sanitaria?

La situazione dei contagi sta andando meglio rispetto alla prima ondata. Nella prima fase dell’emergenza sanitaria, Manerbio è stato uno dei Comuni più colpiti. Nel nostro Comune ha sede il secondo più importante ospedale di provincia.

Qui nei primi 20 giorni di marzo abbiamo avuto 216 decessi e 115 a cavallo tra marzo e aprile, nel picco della pandemia.  Ci sono stati molti eventi in cui abbiamo ricordato i nostri defunti a causa dell’emergenza sanitaria. Oggi stiamo ponendo grande attenzione ai diversi ambiti della vita della comunità manerbiese, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado che stanno scrupolosamente attenendosi ai protocolli dettati dall’Ats finalizzati al contenimento della pandemia.

2) Quali sono le maggiori criticità che si trova a dover affrontare oggi l’ammi-nistrazione comunale?

Le difficoltà sono molteplici e non solo dal punto di vista sanitario. Le disposizioni ministeriali e regionali applicate in maniera rigorosa possono impedire che la situazione degeneri ma sono già molti gli ambiti in sofferenza. Per questo l’amministrazione comunale ha messo in campo una serie di misure e finanziamenti per cercare di dare sollievo e sostegno ai settori più critici. Per le scuole, per esempio, sempre in stretta collaborazione con la direzione dell’Istituto Comprensivo di Manerbio, abbiamo messo a punto una nuova modalità di riscaldamento delle palestre con impianti accesi quando i locali sono vuoti. Gli spazi scolastici sono stati ulteriormente ripensati e sono state istituite le aree dedicate al fine di evitare promiscuità tra gli stessi alunni e tutto il personale interno.

3) Quali altri servizi offerti dal Comune in questo periodo?

Il COC, Centro Operativo Comunale è stato istituito durante la prima fase della emergenza sanitaria. 

Non è stato mai dissolto. In queste settimane abbiamo deliberato la necessità di attribuire risorse alla categorie più deboli della popolazione e abbiamo individuato gli ambiti che necessitano di priorità.

Abbiamo così  disposto un finanziamento di 800 mila euro circa che saranno distribuiti sugli ambiti individuati. Circa 220 mila euro sono stati stanziati per la Tari degli esercizi commerciali che durante il primo lockdown sono stati costretti a chiudere definitivamente o parzialmente i loro negozi. Inoltre abbiamo individuato importanti risorse da mettere a disposizione della fascia di popolazione anziana o malata che già usufruiva dell’assistenza domiciliare o della consegna dei pasti a domicilio al fine di evitare il più possibile che queste persone siano lasciate sole o siano costrette ad uscire per fare la spesa.  Interverremo per predisporre, per le scuole, un servizio di pre e post orario per le famiglie che lo necessitano e daremo una mano anche al servizio Nido che in questo periodo, per le disposizioni anticovid, ha potuto accogliere solo circa 30 bambini su 56 iscritti. 

Finanzieremo dunque quella parte di servizio che non può essere coperta dalle rette. Inoltre, nelle scorse settimane l’amministrazione comunale ha aumentato la percentuale di rimborso per le famiglie che hanno usufruito dei centri estivi. Dalla quota di copertura inizialmente stabilita pari al 50% delle rette si passerà al 100%. La delibera approvata prevede anche la copertura totale dei costi per ragazzi affetti da disabilità sostenuta dai gestori. 

4) Avete previsto aiuti anche alla Rsa e alle associazioni del territorio?

Assolutamente si. Erogheremo circa 50 mila euro per la struttura di piazza Aldo Moro che, fortunatamente, oggi può disporre anche di un importante lascito.

Non abbiamo dimenticato nemmeno le associazioni sportive e sociali. Abbiamo chiesto loro di esplicitare i costi sostenuti in questo periodo in modo da poter contribuire a far fronte alle loro incombenze economiche.  Le associazioni sportive hanno dovuto o dovranno sostenere ingenti spese per poter aderire ai protocolli di sicurezza nazionali. 

Ebbene l’amministrazione comunale vuole che queste associazioni siano pronte a ripartire quando la situazione lo consentirà.

5) Uno dei settori che più di altri soffre la crisi è quello del commercio. Cosa state facendo per i negozi di prossimità?

Innanzitutto abbiamo provveduto all’abbattimento fino all’80% della Tari, più non era possibile. E’ stato inoltre istituito un bando per l’erogazione di un contributo straordinario covid 19, pari a 130 mila euro, a sostegno del pagamento del canone di locazione o delle rate di mutuo e/o leasing per l’acquisto dell’immobile adibito ad attività. Questo bando non è rivolto solo agli esercizi commerciali ma anche a tutte le attività produttive Inoltre abbiamo poi messo a disposizione, gratuitamente e fino al termine dell’emergenza sanitaria, il suolo pubblico. E’ chiaro che non possiamo sostituirci alle misure che può e deve mettere in campo il Governo nazionale, ma vogliamo dare un segnale di vicinanza a questo settore martoriato. Quest’anno, inoltre, la spesa relativa alle luminarie natalizie sarà a carico del Comune. 

4) Mai come oggi si sente parlare di medicina del territorio. Una direttiva del Governo ha anche istituito le cosidette Usca, ovvero Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale. Che rapporto ha con i medici di medicina generale del territorio chiamati in questo periodo a svolgere un ruolo fondamentale per la popolazione?

Ho contatti quasi giornalieri sia con i medici del territorio che con Ats e Asst. L’Ats, durante la prima ondata, ha fornito quotidianamente il bollettino aggiornato dei contagi e dei decessi. Anche con Asst si è instaurato un rapporto molto stretto in vari momenti dell’emergenza, come quando si è reso necessario effettuare i tamponi a tutti i dipendenti pubblici o quando si era ipotizzato di istituire un centro per le vaccinazioni antinfluenzali extra ospedale che poi non è stato necessario effettuare. Abbiamo inoltre collaborato al fine di istituire un presidio territoriale per il tracciamento con tamponi veloci e abbiamo così contribuito a dare un sostegno per attività che non rientravano nell’ordinario.

Mi auguro che in questa seconda fase si guardi con occhi nuovi alla figura del medico di medicina generale che svolge un ruolo fondamentale sul territorio. Le sue competenze e professionalità consentono di effettuare la terapia a domicilio quando è possibile evitando così l’ospedalizzazione. Il rapporto stretto inoltre che c’è o dovrebbe esserci tra questo medico e il paziente è insostituibile.

6) Quali sono oggi le preoccupazioni dei manerbiesi, quale è il clima che si respira? 

Il clima che si respira oggi è molto mutato rispetto allo scorso aprile, nel pieno della prima ondata da covid 19. Si è passati da una grande cautela a riprendere le proprie attività quotidiane ad un periodo, quello estivo, in cui complice la discesa della curva dei contagi, si è andati alla ricerca della tanto agognata normalità come è giusto che sia.

Ora la preoccupazione resta per, noi amministratori, quella che non venga giustamente percepita la gravità della situazione.

E’ vero che seppur i contagi siano alti, fortunatamente la curva dei decessi non ha subito impennate. Tuttavia è necessario mantenere alta la guardia. Non possiamo permetterci la saturazione dei posti letto ospedalieri. Noi come amministrazione comunale stiamo facendo il possibile anche per aiutare il nostro nosocomio.

Nei mesi scorsi abbiamo donato anche tre respiratori per cercare di alleviare le sofferenze del presidio manerbiese. Ma ciascuno di noi deve fare la propria parte continuando a mantenere alta la guardia. Con il Natale alle porte chiedo ai manerbiesi di essere fiduciosi e di guardare il bicchiere mezzo pieno. Alla mia squadra di Governo chiedo – seppur nelle normali e giuste divergenze politiche e di visione personale – di remare nella stessa direzione al fine di traghettare nel 2021 con la consapevolezza di vedere finalmente una luce in fondo a questo tunnel. Un obiettivo raggiungibile unendo le forze, nel segno della solidarietà e sostegno all’intera comunità. 

Barbara Appiani