Musica e disabilità sono stati il filo conduttore di 10 anni di Steradiodj, la radio fondata dal giornalista manerbiese Stefano Pietta. Un compleanno importante per questo canale di informazione e intrattenimento nato proprio dall’idea del giornalista di coniugare le sue grandi passioni. Unire buona musica con programmi dedicati alle difficoltà che ogni giorno incontrano le persone che hanno disabilità, è stata la carta vincente di questa radio manerbiese che nel corso degli anni ha collezionato interviste a personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. Il 39enne Pietta fa i conti ogni giorno con le difficoltà determinate dalla tetraparesi spastica, ma questo non gli ha impedito di trasformare un limite in una risorsa. I suoi messaggi arrivano al cuore delle persone e rimbombano quando toccano i temi relativi alle barriere – non solo architettoniche – agli ostacoli, agli inutili pietismi e alla, spesso mal celata, inclusione. Tra le varie inchieste effettuate, anche quella, per esempio, di testare l’accessibilità sulle tribune di calcio. Pietta ha appurato che solo cinque società calcistiche su venti hanno superato l’”esame”. “Credo di aver avanzato una richiesta normale, chiedendo di poter accedere all’area dedicata ai media con la mia carrozzina” spiega Pietta “molte società non mi hanno ancora risposto, altre mi hanno comunicato l’assenza di accesso e alcune di esse mi hanno risposto semplicemente che, senza problemi, avrei potuto accedere all’area riservata alle persone con disabilità ma non a quella per i media”. Lavorare dalla postazione stampa, lo sa bene il giornalista, non è equiparabile a fare la cronaca dal posto riservato al pubblico poiché non si può disporre di tutti gli strumenti di cui si può usufruire solo con un accredito all’area dedicata. Con questa, come con le tante inchieste effettuate, Pietta accende i riflettori, ogni giorno, sui numerosi interventi logistici ancora da svolgere per garantire, a chi soffre di una qualsiasi forma di disabilità, una vita il più possibile lontana da ostacoli e difficoltà. Non solo. Nel corso delle sue trasmissioni radiofoniche, sempre ricche di interviste e spunti interessanti, il giornalista cerca di scalfire quell’idea errata insita nell’humus culturale e che è ancora ancorata all’immagine fragile di chi si presenta diverso. A Pietta non piace l’espressione “costretto sulla carrozzina”. Il suo mezzo di trasporto è un alleato, precisa il giornalista. Un modo di pensare che riflette il messaggio che da sempre Pietta lancia attraverso i microfoni della sua radio: le avversità della vita hanno diversi risvolti e spetta a ciascuno di noi trasformarle in risorse. Ed è così che tra le mura di casa lancia messaggi, appelli e racconta storie di chi come lui ce l’ha fatta a vincere una realtà spesso ostile. Tecnico di gestione aziendale, giornalista e speaker radiofonico, Pietta ha preso in mano la sua vita fino a farne un capolavoro. Ma scrivere belle parole su di lui può sembrare retorica. Facile buttare due righe, anche commoventi, che parlano di chi non cammina e fatica a muoversi. Tutto questo può generare emozioni di vicinanza e affetto. Ma a guardarlo bene, quest’uomo con il viso ancora da ragazzo, non rattrista affatto, ma carica. Carica di quella stessa forza che lui raccoglie ogni mattina quando si alza, di quello stesso vigore che trasmette sulle onde radio. “Riesco solo ad utilizzare il mio pc, smartphone e computer” spiega Pietta. E’ tutto per lui ed è così che arriva alle persone. Con la sua energia Stefano entra nelle case e racconta ogni giorno il “saper vivere”.       

Barbara Appiani