A poco più di cento anni dalla morte di Felice Bisleri, gerolese di nascita ma a tutti gli effetti “cittadino del mondo”, la Pro Loco di Pompiano, con il patrocinio del Comune e il supporto di numerosi sponsors, ha voluto dare lustro al proprio concittadino con la pubblicazione di una monografia a lui dedicata, la prima in assoluto di tale portata e ambizione. “Felice Bisleri: un imprenditore e patriota da Gerola in tutto il mondo” nasce da un’opera di ricerca portata avanti, con grande passione, da una squadra di quattro autori: lo stesso sindaco Giancarlo Comincini, il principale ispiratore, Leonardo Binda, curatore dell’edizione e del profilo imprenditoriale di Bisleri, Mario Piovani, ricercatore d’archivio che si è occupato dei primi anni di vita in terra bresciana del protagonista, e il cavaliere Gianluigi Valotti, concentratosi sulla sua avventura garibaldina.

Occasione prediletta per la presentazione è stata una serata, tenutasi lo scorso 30 novembre presso l’auditorium della BTL di Pompiano, alla quale hanno preso parte un nutrito novero di spettatori, i rappresentati dei principali sponsors, tra cui spicca Nuccio Caffo, Amministratore Delegato dell’omonima azienda di produzione e commercializzazione di liquori attualmente proprietaria del marchio Bisleri, i curatori del testo, il presidente della Pro Loco Palmiro Gozzini e alcune importanti figure istituzionali come il consigliere regionale Floriano Massardi e i sindaci di Maclodio Simone Zanetti e Roccafranca Marco Franzelli.

«Lo scopo principale del nostro lavoro è stato quello di raccogliere in un unico volume le notizie e le immagini che raccontassero la vita di Felice, nonché una parte significativa della nostra storia risorgimentale – ha esordito Comincini – Si è trattato di un compito tutt’altro che semplice, considerato che la gran parte dei documenti, suoi e delle sue aziende, è andato disperdendosi negli anni».

Stimolati dalle domande del redattore del Giornale di Brescia Enrico Mirani, moderatore della serata, i restanti autori sono intervenuti riscostruendo le principali tappe editoriali che hanno portato alla definizione del testo. «Partecipare a questo progetto è stato al contempo stimolante e provante – commenta Leonardo Binda – Pensare che, più di un secolo fa, un bresciano abbia voluto imprimere alla propria realtà imprenditoriale un corso del tutto nuovo, oggi divenuto la regola, deve renderci orgogliosi delle nostre origini e della straordinaria capacità visionaria del nostro “popolo”. Bisleri è stato uno dei primissimi a comprendere le enormi potenzialità della promozione commerciale su larga scala, della ricerca di mercati globali e della cultura del “made in Italy”: un pioniere in tutti i sensi, che speriamo con tale testo di aver saputo onorare in modo adeguato».

Alla presenza di alcuni membri della famiglia di Bisleri, tra cui ben due pronipoti (uno in collegamento streaming), durante la presentazione ha calcato il palco dell’auditorium anche il già menzionato Nuccio Caffo, imprenditore calabrese e AD dell’azienda nota soprattutto per la produzione del celeberrimo “Amaro del Capo”, il quale ha sottolineato «l’importanza di aver riportato uno storico marchio italiano come quello della Bisleri, fino al 2020 controllato da una multinazionale inglese, ancora nelle mani di un’azienda fortemente radicata sul suolo nazionale».

Un grande successo, dunque, per la monografia di un personaggio tanto significativo e capace, ancora oggi, di ispirare generazioni e generazioni di “uomini d’azione”, proprio com’era Felice Bisleri.

LL