Guanti, scope, palette, pennelli e olio di gomito per pulire il paese. Al lavoro 90 giovani adolescenti dai 14 ai 19 anni di 5 paesi della Bassa che prima di iniziare le scuole si sono impegnati in lavori di manutenzione e riordino del territorio.

Si è concluso venerdì 9 settembre il progetto “Ci sto af(f)are fatica”, organizzato dal Comune di Orzinuovi e in particolare dal giovane consigliere con delega alle Politiche giovanili, Leonardo Binda.  Arrivata alla seconda edizione dopo il successo dello scorso anno, nel 2022 l’iniziativa è stata portata avanti anche da altri paesi della Bassa, come Lograto, Borgo San Giacomo, Villachiara, Comezzano e Roccafranca.

Il Comune di Orzinuovi, partito per primo lo scorso anno nella provincia di Brescia, stavolta ha messo in campo un progetto dalla durata di tre settimane, con 30 adolescenti. Alla fine è stato loro riconosciuto un premio di 50 euro ciascuno, in buoni da spendere in librerie, supermercati e negozi di elettronica convenzionati con l’iniziativa.

“I numeri degli iscritti quest’anno – commenta Leonardo Binda –  danno ragione di un progetto che, proprio partendo dalla nostra città, ha saputo espandersi e coinvolgere sempre più. Il mio ringraziamento va all’amministrazione comunale, la quale ha continuato a credere nell’iniziativa, alla Nuvola e in particolare alla presidente Rosangela Donzelli, Ramon Scalvenzi e Martina Anselmi che hanno pianificato e coordinato i lavori, oltre che agli sponsor e, ovviamente, a tutti i giovani che hanno deciso di mettersi in gioco. In due anni abbiamo coinvolto ben cinquanta adolescenti orceani in attività al servizio della comunità, delle sue associazioni e del patrimonio comune. Un traguardo mai raggiunto e ancora tutto da superare”.

A Orzinuovi in particolare i giovani si sono industriati a ritinteggiare le panchine dei giardini pubblici vicino alla piazza, a curare la manutenzione nel parcheggio della scuola media e nel parco dell’Oglio in collaborazione con le guardie, hanno pulito i mezzi della Croce verde e riordinato la biblioteca.  Durante il loro lavoro erano seguiti da 3 tutor e 2 volontari adulti.

“In questo modo i ragazzi hanno avuto anche modo di avvicinarsi alla realtà del volontariato – conclude Binda –  e qualcuno di loro, dopo questa esperienza, ha dimostrato un particolare interesse per il mondo della solidarietà. Questo progetto ha soprattutto un valore umano ed etico e l’obiettivo di avvicinare i giovani al terzo settore e contribuire al buon funzionamento della società, vivendo appieno la realtà del loro territorio. Il buono che abbiamo dato loro alla fine del percorso non ha ovviamente la pretesa di essere una ricompensa per il lavoro svolto, ma si tratta di un riconoscimento formale per il loro impegno di cittadinanza attiva. sp