Se è vero che gli eventi di successo è bene che vengano perpetuati nel tempo, le venti candeline spente lo scorso dicembre dal concorso fotografico bandito dal Parco Oglio Nord sono indice del successo di uno degli appuntamenti più attesi da tutti gli amanti del mondo degli scatti amatoriali.

“Bergamo Brescia capitale della cultura 2023. Il patrimonio naturale e culturale delle terre di confine del Parco Oglio Nord” il titolo dell’ultima edizione della kermesse, articolata in ben quattro sezioni, ciascuna dedicata ad una specifica categoria di partecipanti: dilettanti e appassionati, giovani tra gli 11 e i 18 anni, bambini tra i 6 e i 10 anni e, infine, quella dedicata alle Scuole Primarie e Secondarie di I e II grado.

La giuria, composta da Roberto Premoli, Valerio Gardoni e Marco Zappalaglio, si è riunita all’inizio di novembre per decretare i vincitori. «La scelta delle fotografie, tutte meritevoli di menzione, che hanno partecipato al concorso Fotografico indetto dal Parco Oglio Nord per l’anno 2023 non è stata di facile valutazione – commentano i giurati – In parte per l’unicum dell’evento che ha coinvolto le due provincie, in parte per l’orientamento che sin dall’inizio ha favorito eventi culturali, mostre, installazioni e incontri in cui la parte natura-parchi-ecologia non era messa in primo piano e/o inserita nella programmazione. La natura è per vocazione cultura a tutto tondo in cui l’uomo è parte integrante, o dovrebbe essere, ma anche natura come cultura della condivisione tra diverse realtà sociali che negli ultimi decenni abitano, vivono e condividono il territorio». Un’ispirazione che, del resto, risponde appieno alla vocazione di tutto l’ente Parco. «Nella scelta lo sguardo sulle fotografie ha sicuramente penalizzato la parte più naturalisticamente pura e integrale legata alla vita e alla filosofia del Parco Oglio Nord, cercando di orientare la scelta sul rapporto dell’essere umano con l’ambiente, con la nuova quotidianità, l’equilibrio con il territorio, l’antropizzazione gentile e una fruizione responsabile per il futuro del Parco che è e deve rimanere fonte di creatività, stimolo e ispirazione» scrivono Premoli, Gardoni e Zappalaglio nel verbale di premiazione, procedendo così a stilare la classifica dei premiati.

Partendo dalla categoria dilettanti e appassionati, a Severino Belli va l’oro con la sua fotografia “La cultura dell’incontro”, mentre Alice Martinetti con “Oro vero” e Riccardo Rossi con “Pensare, sentire, credere” lo seguono a ruota rispettivamente al secondo e al terzo posto. Tra le “fotografie segnalate”, figurano dieci scatti di altrettanti promettenti fotografi: “Un’attesa rilassante” di Francesco Premoli, “Emozioni sul battito d’ali” e “Il Cavaliere sportivo” di Daniela Marchioni, “Impastiamo il futuro” di Gabriele Brivio, “Il caldo risveglio del fiume Oglio” di Mattia Lazzari, “Antichi gesti, nuove luci” di Claudio Scaramuzza, “Laghetto della Madonnina” di Edda Vailati Venturi, “Fiume Oglio” di Albino Chiari, “Natura viva” di Giannino Piazza e “Priorità capovolte” di Paola Bulla. La palma della vittoria della sezione Instagram è andata, invece, a Patrizia Coti Zelati, con la fotografia “Dettagliata-mente”; mentre quella della sezione Giovani tra gli 11 i 18 anni a Marco Legori, con la sua “Il passaggio fra più culture”, a cui si aggiunge la segnalazione della giuria per lo scatto “Il ponte traverso” di Penelope Bosio.

Tra i vincitori, numerosi sono i soci del CineFoto Club Nuove Frontiere di Orzinuovi, un gruppo di appassionati che ha fatto della fotografia un costante impegno di ricerca e creatività. «Non posso che essere soddisfatto dell’ottimo risultato conseguito da diversi membri del nostro Club – ha commentato Lino Martinetti – La nostra è stata, prima di tutto, una ricerca collettiva, nel chiaro intento di focalizzare appieno le proposte del bando affinché ciascuno potesse declinare secondo la sua autonoma sensibilità artistica l’oggetto del proprio scatto».

Un’esplosione di colori, di vitalità e di bellezza, capace di raccontare, istante dopo istante, la straordinaria complessità e unicità di un territorio ricco di vita, di storie e di racconti come il nostro Parco.

Leonardo Binda