Curiosa senza dubbio la storia e l’epopea che sta dietro ogni flutto, ogni onda, ogni masso e corrente che costeggia il fiume Oglio. 

Un corso d’acqua che ne ha viste tante, senza dubbio, partendo dal passaggio, non così silenzioso, di antiche popolazioni, che poi lasciarono il passo ai gloriosi romani, agli straordinari Longobardi e poi Veneziani, Francesi e chi più ne ha più ne metta. Potremmo a buon nome definirlo la porta occidentale della nostra provincia, altrettanto ricca ed orgogliosa di un passato unico nel suo genere. Durante gli ultimi giorni del mese di novembre le terre ormai autunnali lungo il corso del fiume Oglio sono state scoperte e vissute durante l’ultimo dei cinque “viaggi stampa” organizzati fino ad ora dal Parco Oglio Nord, ente che racchiude il bacino fluviale del corso d’acqua dalla sua “seconda sorgente” al culmine meridionale del lago d’Iseo fino a Gabbioneta, toccando le province di Brescia, Bergamo e Cremona. 

Questa occasione, ripetuta le scorse settimane in collaborazione con il Parco Oglio Sud, nasce da una precisa volontà, ossia quella di far conoscere ad un pubblico nazionale le bellezze e la ricchezza della generosa terra che lambisce gli argini del “nostro” fiume.

In molti colleghi hanno risposto all’appello, sia giornalisti ed editorialisti di giornali che di riviste specializzate in ambito turistico ed enogastronimico, impegnati tutti in quattro giorni intesi di dedizione e di sperimentazione durante i quali hanno avuto modo di confrontarsi con una realtà di tutta eccellenza. Solo per citare alcune tappe del percorso, almeno quelle a noi più vicine, i protagonisti di questo viaggio hanno potuto visitare le sponde del Sebino, ingrossato dalle piogge incessanti di quei giorni, il corso d’acqua “imborghesito” tra le mura della città di Palazzolo per poi giungere, a metà del viaggio, nella splendida Fortezza di Orzinuovi e nella sua eterna rivale, il borgo di Soncino. Un percorso intenso, incentrato su un duplice obbiettivo: da una parte far conoscere le meraviglie artistiche e culturali del territorio e dall’altra le eccellenze di una filiera produttiva di prodotti tipici che è ormai parte integrante della mission del Parco. 

“L’obbiettivo di questi viaggi con la stampa è quello di far conoscere il territorio del fiume anche a chi, a differenza nostra, non può viverlo ogni giorno – ha raccontato il Presidente dell’ente Luigi Ferrari Durante la stagione autunnale privilegiamo percorsi prettamente di natura culturale e culinaria, mentre per quanto riguarda il periodo primaverile puntiamo maggiormente sulle bellezze naturalistiche che l’Oglio sa offrirci”. 

Un obbiettivo dunque riuscito e che ci invita a riflettere sempre più sulla grande importanza che questa realtà riveste per il nostro territorio, che merita, sempre più, di essere conosciuto, vissuto ed amato. 

Leonardo Binda