Quanti dei nostri lettori, per congiunture d’età o di passione, hanno un ricordo vivido della Prima Repubblica? Un periodo storico, un fenomeno storico, capace di incuriosire e di interesse anche dopo più di un quarto di secolo dalla sua tradizionale fine. Un patrimonio di memorie, di lotte intestine e di grandi ideali che hanno connotato anche la vita pubblica della nostra città. Ebbene, a partire da questa edizione cercheremo di conoscere alcuni dei protagonisti di quegli anni, tanti venuti a mancare ma alcuni ancora presenti. Per ragioni di contingenze storiche e di cronaca il periodo che prenderemo in considerazione sarà quello più tumultuoso, ossia dall’inizio delle imponenti contestazioni del Sessantotto fino al 1994, anno della tornata elettorale che tradizionalmente segna il solco con l’avvento della successiva “Seconda Repubblica”.

Oggi protagonista della nostra intervista è Luciano Rizzi.

Geometra, classe 1941, da sempre impegnato nella realizzazione di diverse installazioni artistiche su tutto il territorio orceano, Rizzi è stato Consigliere Comunale dal 1985 al 1990.

Come nasce la sua passione politica? Chi l’ha spinta ad avvicinarsi agli ideali del Partito Repubblicano?

La mia esperienza ha inizio ancora prima di partire per svolgere il servizio militare obbligatorio. In quegli anni, i primi di lavoro attivo nel mondo dell’edilizia, ero venuto a conoscenza delle idee di Giuseppe Mazzini, uno dei grandi patrioti italiani nonché pensatore rivoluzionario, che da subito mi hanno profondamente affascinato. Sulla base dei suoi principi e dei suoi ideali venne fondato, ancora nel lontano 1895, il partito Repubblicano, da sempre la mia “casa politica”. La passione per la vita pubblica divenne ancora più forte durante il servizio di leva e, anche dopo il mio ritorno, non mi stancavo mai di venire in città, ad Orzinuovi, per discutere con i politici di allora della condizione del nostro paese. Essendo originario della “gemella” Orzivecchi, ho sempre visto la nostra città come un punto di riferimento importante, sia per la mia vita futura che per i miei successivi studi e passioni. All’epoca i repubblicani erano una realtà piccola ma molto attiva nel panorama provinciale e, forti di un saldo supporto e di convinti ideali, ci “buttammo anche noi nella mischia”.

Un’esperienza, molto significativa, dal 1985 al 1990, come Consigliere Comunale è qualcosa che non si dimentica. Come fu la sua prima elezione e che ricordi ha del suo impegno al servizio di Orzinuovi?

Come ho ricordato prima, la nostra passione per la politica si declinava in un concetto molto semplice, immediato, ma al contempo estremamente attuale ed incisivo ossia servire il prossimo. Per me la politica, sull’esempio dello stesso Mazzini, è sempre stata una buona abitudine, come in qualsiasi casa ci si prende cura l’uno dell’altro. Se io ti aiuto e a mia volta posso contare su di te è un vantaggio per tutti, per tutta la società. Ebbene, forte di questo spirito radunai un gruppo di sostenitori con i quali mi presentai alle elezioni comunali del 1985. Come di prassi la vittoria fu dei democristiani, allora guidati dal Sindaco Battaglia, ma riuscii comunque a conquistare il mio seggio in Consiglio. Allora eravamo in tutto ben trenta consiglieri, un numero molto significativo, che ci permetteva di rappresentare al meglio la nostra comunità. Serbo ancora il ricordo di una bella esperienza, sempre portata avanti nel segno non della semplice querelle politica ma nella ferma volontà di fare del bene.

Come consigliere di minoranza come è stato il rapporto con la compagine amministrativa e in che progetti ha voluto particolarmente lasciare il segno?

Come unico esponente repubblicano facevo parte di quasi tutte le commissioni ma una in particolare, quella dedicata all’edilizia, era di mio ampio interesse in quanto legata alla mia passione, l’architettura. Erano bei tempi, si lavorava bene, con attenzione e con il chiaro obbiettivo di dare del valore aggiunto alla nostra città. Non solo, con i colleghi democristiani, da sempre al governo di Orzinuovi, ho sempre avuto un buon rapporto ma con un assoluto punto fermo: accettare solo il compromesso che potesse fare del bene agli Orceani. Proprio per questa mia filosofia gli oppositori mi soprannominarono “il diciottesimo”, indicandomi come ulteriore membro della maggioranza, allora composta ufficialmente da diciassette consiglieri, ma una mia mossa una volta lì sbalordì. Mi ricordo molto bene come un anno, non essendo appunto d’accordo con l’amministrazione su alcune questioni legate alla gestione delle risorse nel bilancio comunale, votai contro quando anche gli oppositori, come di noma, decisero di astenersi. Tutti mi guardarono sbalorditi.

Il suo impegno però non si è esaurito in quel periodo, anzi, si è “evoluto” in qualcosa di completamente diverso ma ispirato ai medesimi valori.

L’impegno civico è continuato anche dopo la fine della mia permanenza in Consiglio Comunale, come membro prima e poi presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci e come artista legato al nostro territorio. Nel corso di questi anni ho realizzato molte installazioni in territorio orceano, tra cui, per citare le più recenti, la “porta di Orzinuovi”, sulla rotonda di viale Adua che accoglie coloro che arrivano in città e il monumento per il Centenario della Prima Guerra mondiale, ubicato lungo la via che porta al nostro cimitero. Amare Orzinuovi e la sua storia è anche questo: onorarla giorno dopo giorno nella speranza di poterla rendere più bella e vivibile per le generazioni avvenire.

Leonardo Binda