36 anni, monteclarense, libero professionista, titolare di uno studio tecnico che si occupa di sviluppo di logiche di funzionamento di impianti e macchine nell’ambito dell’automazione industriale con software dedicati, nonché team manager della nazionale italiana di Drone Racing: lui è Matteo Gandini, che Paese Mio aveva già “incontrato” nel 2022 raccontando la sua curiosa passione per i droni. È dei giorni scorsi la notizia della prossima tappa italiana di Coppa del Mondo di questa disciplina che avrà luogo il 22 e 23 giugno nella cittadina varesina di Sumirago: a presiedere tutta la complessa attività di organizzazione sarà proprio lo stesso Gandini insieme a Matteo Barella. Un risultato prestigioso per questo giovane dottore in Disegno Industriale tanto più che, visto l’alt0 numero dei partecipanti, si sono dovute per ragioni logistiche chiudere anzitempo le iscrizioni: 18 le nazioni rappresentate tra le 25 registrate alla Federazione e 65 i piloti di cui 13 italiani, “un evento che – afferma soddisfatto Gandini – già prima di partire si conferma come il più partecipato del continente europeo nella pur breve storia di questo sport”. Gare di droni dunque, ma in cosa consistono esattamente le competizioni? “I concorrenti – spiega l’esperto monteclarense – pilotano questi mezzi attraverso circuiti prestabiliti dando prova di velocità, abilità e precisione”. E il tracciato? “Questo si sviluppa all’interno del campo da calcio comunale del paese e presenta uno sviluppo complessivo di 635 metri a giro da percorrere 3 volte per ogni sessione di gara a velocità prossime ai 200 km/h ed accelerazioni superiori anche alle vetture da F1 moderne. Saranno disposti 11 gate gonfiabili a due piani, 10 gate convenzionali, 1 dive e 20 bandiere dunque un quantitativo di ostacoli degno di ogni WorldCup che si rispetti. Mi preme sottolineare che la tecnologia in questo ambito si è evoluta rapidamente consentendo prestazioni sempre più impressionanti e spettacolari diventando popolari in un breve lasso di tempo. Grazie anche alla diffusione dei social media e alla copertura mediatica, e volendo fare un raffronto storico, questo fenomeno è simile all’entusiasmo generato dagli eventi pionieristici dell’aviazione nel XX secolo, quando voli come quelli di Charles Lindbergh o i roboanti Idrocorsa impegnati nella Coppa Schneider catturavano l’immaginazione del pubblico”. La tappa italiana costituirà un ulteriore momento di rilancio di questa disciplina “che – precisa ancora Gandini – nasce dal connubio tra tecnologia e preparazione. Noi ci stiamo impegnando molto in questo campo promuovendo iniziative e competizioni che raccolgono ogni fascia di età e ogni tipologia di drone: si va dai piccoli mezzi che pesano 20 grammi ad altri impegnati nelle categorie promosse dalla Federazione. Negli ultimi 3 anni abbiamo organizzato e portato le competizioni all’interno di musei, concessionarie, luoghi commerciali e non, al fine di stimolare sempre più l’attenzione verso questo universo”. Per il monteclarense continua inoltre l’attività presso l’associazione “Gli archivi ritrovati”, realtà di cui è coordinatore dal 2012 e che lo vede all’opera insieme ad altri specialisti nel recupero, nell’archiviazione, nella conservazione e nella riproposizione dei prodotti aeronautici d’epoca con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio storico-progettuale che era alla base di traguardi, primati e risultati ottenuti con quei velivoli.

Federico Migliorati