Tradizione secolare, quella del presepe è e resta saldamente una delle realtà che più caratterizza il Natale in Occidente ed in particolare proprio qui nel nostro Paese. Il concetto è di per sé semplice, immediato quanto l’idea di realizzare una piccola scena, con qualche personaggio di legno o terracotta dipinta, al fine di rievocare, come in un’istantanea, i momenti gioiosi della nascita di Cristo, l’arrivo dei pastori, dei Re Magi e di tutte quelle figure che, nel corso del tempo, hanno arricchito sempre più la Betlemme in ogni nostra dimora.
Spicca, tra le tante storie di appassionati “presepisti”, quella di Sergio Mattinzoli, monteclarense che ha scoperto quasi per caso questa passione, facendone ora un vero e proprio leitmotiv delle proprie festività nell’ottica, generosa, di donare la propria abilità al prossimo. «La mia passione cominciò forse per caso nell’autunno del 2014 quando, insieme alla mia famiglia, mi recai da amici per un pranzo – ha esordito Mattinzoli – Tra una portata e l’altra, facendo un giro in solitaria, mi avvicinai, incuriosito, ad una catasta di ceppi di platano e fui attirato da uno di essi che aveva assunto una particolare posizione di rilievo. Euforico per aver scoperto qualcosa che già da tempo covava in me, estrassi quel ceppo dalla catasta e proprio in quel momento tutto ebbe inizio». Quando si dice il caso. «Iniziai subito a lavorarlo con una motosega, con la quale ritoccai il ceppo per poi portalo a casa – prosegue – Mentre lo lavoravo le mie mani si guidavano da sole, sentivo qualcosa che muoveva la mia fantasia e subito ho compreso che sarebbe stato un presepio. Studiavo ogni minimo dettaglio, ci lavoravo quasi tutte le sere dopo cena, nella cantina di casa mia per circa due ore e cercavo di comporre una figura nel modo più realistico e naturale, finché mi resi conto che stavo facendo davvero un buon lavoro». Di lì la curiosità di sapere se questo lavoro poteva essere apprezzato anche dal “grande pubblico” e in poco l’occasione: un concorso trovato i rete e bandito dal Movimento Cristiano Lavoratori di Brescia. «Fu un inaspettato primo posto e con il 2021 saranno ben otto anni che questo concorso mi vede partecipe – continua – Continuarono così altre iniziative e concorsi, tra i quali l’esposizione in Duomo Vecchio di tutte le mie creazioni e la manifestazione “un presepio per ogni cantù” organizzata dalla ProLoco cittadina, per la quale allestii nel giardino e sotto il portico di casa un piccolo villaggio dall’aria natalizia». Ancora oggi, dall’8 dicembre al 6 gennaio Mattinzoli ospita per una visita tutti coloro che vogliano vedere le sue opere con la speranza, in futuro, di creare un bel laboratorio dove insegnare ai bambini questa tradizione artistica, affinché non vada mai perduta la straordinaria vivacità di un elemento tanto importante della nostra cultura ed identità.
Leonardo Binda