Egregio Direttore, nel dimettersi, gli assessori Masini e Vittorielli, elementi civici ed indipendenti della Giunta di Manerbio, hanno parlato di motivi che rendevano inconciliabile il loro rimanere accanto ai veri politici, ma anche di mancanza di un clima di collaborazione, e quindi, diciamo noi, di spirito di squadra. Malumori che gli addetti ai lavori avevano già percepito, anche se tutto molto in sordina. Questo per merito della signora Masini, che oltre ad essere molto competente nel suo campo, non voleva portare le contraddizioni della Giunta alle estreme conseguenze.

Ma quando la misura è colma… Al di là delle dichiarazioni ufficiali, i pretoriani del sindaco, a denti stretti, ammettono che già da tempo esistevano malumori e incomprensioni nella maggioranza mentre tra l’opinione pubblica serpeggiava la voce che gli altri assessori avessero tirato un sospiro di sollievo, anche perché, con la scusa della sostituzione, c’era l’occasione per un rimpasto con persone meno rigide.

Ma qui casca l’asino, perché il sostituto dell’assessore Masini, il sindaco se l’è andato a cercare per tutta la provincia e l’ha individuato in Diego Peli, una personalità di rilievo, amministratore molto esperto, con decine di cariche nel cassetto, già sindaco di Concesio, con cui la squadra in futuro avrebbe potuto essere più coesa nell’opera-tività amministrativa.

Per sostituire l’assessore Vittorielli invece non si e’ fatta tanta strada, anche perché la signora Cominelli, una degli emergenti architetti bresciani più quotati, era qui a portata di voce.

Amministrare un comune ed avere in mano la leva economica del Bilancio significa conoscere il territorio e le sue unita’ produttive nel profondo, avere rapporti più mirati e migliorare la vita dei cittadini. Possibile che il sindaco in sette anni di incarico non abbia mai incontrato e apprezzato un manerbiese con le caratteristiche di un buon amministratore?

Nessuno mette in dubbio le doti e l’esperienza del signor Peli ma, essendo questi un politico del PD, forse viene il dubbio che proprio l’Am-ministrazione Alghisi, dichiarata civica, sia ora diventata pienamente inserita nelle politiche del Partito Democratico. Niente di male, forse, ma almeno si abbia il coraggio di dichiararlo.

Noi cittadini in effetti avremmo voluto testare le grandi doti del signor Peli, del resto riconosciute da tutti in ambito provinciale, senza quel piano anti-crisi da 800 mila euro, frutto di tanto lavoro della signora Masini.

Personalmente, negli anni, l’ho criticata più volte per la sua rigidità che rischiava di soffocare Manerbio, pero’ tutti noi dobbiamo renderle atto di aver fatto un gran lavoro con il certosino, anche se troppo parsimonioso e tirato, accumulo per questo Piano.

Ormai pero’ la frittata è fatta… Ora la Giunta cerchi di smorzare i toni trionfalistici di questo “Piano degli Ottocento”.

“Piano col Piano” verrebbe da dire, da sviluppare a conoscenze acquisite, mentre ci sarà invece urgente bisogno, per la Giunta, di un bagno di umiltà e di far conoscere capillarmente la realtà economica di un territorio sconosciuto all’assessore “primo della classe” venuto da fuori, sperando che non ci sia un ulteriore distacco della popolazione dalla politica locale, sommato a quello già esistente. 

Luigi Andoni