Per capire il motivo per il quale l’amministrazione comunale di Manerbio ha deciso di spendere, pardon, di investire quasi 200.000 euro per riqualificare cinque aree verdi del Comune bisogna fare un discorso di carattere generale.

Cominciamo allora col prendere atto che, negli ultimi anni, sta maturando una sensibilità nei confronti dell’ambiente. Di quell’ambiente che, purtroppo, troppe volte abbiamo violentato per interessi economici, e non solo. La cosa bella di questa nuova sensibilità è che sembra essere non solo trasversale (non è «proprietà» dei soli Vedi, insomma), ma anche e soprattutto meno… «talebana». Niente eccessi e niente isterismi, insomma, ma la consapevolezza che rovinare l’ambiente che ci ospita è come segare il ramo su cui si è seduti.

Ben vengano i parchi pubblici e le aree verdi, dunque. A patto che poi li si mantenga bene, sennò si ottengono più danni che benefici. I nostri lettori avranno visto, nelle scorse settimane in televisione, i danni provocati a Roma (e non solo) da alberi e cespugli che, non avendo mai visto una manutenzione, sono letteralmente crollati (sulle auto parcheggiate) in occasione di temporali e tempeste varie.

E’ in questa chiave che va letta l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Manerbio, che bene ha fatto a decidere di investire i succitati 200.000 euro per la manutenzione di cinque aree verdi del territorio: il parchetto Marcolini, nell’omonimo villaggio; l’area feste (con tanto di palatenda) in via Duca D’Aosta; il parco alle Ville, nel quartiere Marzotto; il parco Rampini in via Solferino di fronte al Pascal e l’area verde di via Boccaccio.

Volendo fare le cose per bene, s’è puntato su uno studio di fattibilità, grazie al quale si vorrebbe tutelare, ma anche valorizzare le essenze arboree del territorio (ve ne sono parecchie); e poi si vorrebbe mettere in sicurezza il patrimonio comunale, evitando, come accade spesso in importanti città, che rami e/o alberi interi cadano sulla capoccia degli incolpevoli passanti.

L’intervento è a 360° gradi, perché non ci si limiterà a potare e a sostituire gli alberi pericolanti con essenze autoctone (o comunque «naturalizzate», ma si provvederà anche a rimuovere e sostituire gli arredi vecchi e/o obsoleti. Il tutto con un occhio di riguardo ai cosiddetti giochi inclusivi, per far sì che le aree verdi di Manerbio siano non solo belle e sicure, ma anche fruibili dai bambini. Tutti i bambini, che, anche se hanno qualche problema, hanno comunque il diritto di giocare e divertirsi all’aria aperta. MTM