Antonietto Messina è nato nel luglio del 1917 a San Fedele Intelvi in provincia di Como da una famiglia di origini siciliane. 

Ha vissuto a Manerbio dove il padre gestiva una manifattura tabacchi tra via San Rocco e via Martiri della Libertà. Morì a soli 24 anni durante un’esercitazione di volo acrobatico a Quinto di Treviso. 

A rispolverare la storia, di questo manerbiese d’ado-zione, è il parente Fabio Messina, figlio del cugino di primo grado di Antonietto che, spinto dalla curiosità di conoscere la storia della sua famiglia è risalito, attraverso una serie di ricerche, alla vicenda del pilota. 

“Ho perso prematuramente il padre” racconta Fabio Messina “ed ho sempre avuto un vuoto conoscitivo da colmare. 

Per questo ho deciso di iniziare le mie ricerche”.  

Tra siti di genealogia, documenti cartacei e una ventina di foto del tempo, Messina è riuscito a ricostruire parte del puzzle famigliare che gli mancava. 

E ad incuriosirlo è stata proprio la figura di questo lontano cugino che aveva deciso di intraprendere la carriera militare come avevano fatto il padre, un finanziare della guardia di finanza e tanti altri parenti che rivestivano il ruolo di colonelli, tenenti e sergenti con carriere più o meno fortunate. 

“Antonietto ha cercato di entrare in aeronautica” spiega Messina “e dopo essere stato respinto un paio di volte c’era riuscito, credo volesse diventare un pilota di professione”

Fabio Messina è riuscito a reperire lo stato di servizio di Antonietto e a risalire al suo percorso di formazione. Il giovane era riuscito ad entrare nella scuola di pilotaggio di Ghedi ed era riuscito a partecipare a combattimenti in Francia e in Albania.

Sulla documentazione ritrovata si trova scritto “ha partecipato ad operazioni di guerra contro la Francia e nel Mediterraneo dal-l’11.6.40 al 14.10.40”.  

Dopo la fatica per raggiungere il suo sogno di diventare pilota, Antonietto è stato sorpreso da una sorte infausta. La sua giovane vita si è infatti spezzata durante una esercitazione di volo.  

Non è chiaro come sia avvenuto l’incidente aereo ma la notizia della sua morte sarà certamente rimbalzata per le vie dell’allora paese di adozione dove la famiglia Messina era molto conosciuta. 

La morte del giovane ha spinto il padre a chiudere l’attività che gestiva a Manerbio poiché fu troppo grande il dolore per la perdita del figlio.  

“Conservo una ventina di fotografie di Antonietto” spiega il parente “ho anche quelle relative al funerale solenne con vari corpi dell’esercito che parteciparono alle esequie. 

Nelle immagini si vede chiaramente la Manerbio di allora, sono davvero reperti storici importanti”

l parente di Antonietto è riuscito a reperire anche il diario della squadriglia che partecipò con lui alla esercitazione. 

In quelle pagine è riportata la morte del giovane in un incidente aereo. “Ho iniziato le mie ricerche nel periodo in cui lavoravo in Canada” ricorda Fabio “ero desideroso di raccogliere informazioni sulla mia famiglia che non ero riuscito ad avere da mio padre perché morto prematuramente. 

La storia di Antonietto mi ha affascinato”. Gli studi di Fabio Messina sulla storia della sua famiglia proseguono tutt’ora. 

Anche lui avrebbe voluto intraprendere la carriera militare come scritto nel dna dei suoi avi. 

“Un importante difetto visivo mi ha impedito di intraprendere la carriera aeronautica.

Avrei voluto diventare un pilota” racconta “quando poi ho deciso di correggere la miopia era troppo tardi”. Grazie alla tecnologia e più precisamente a google map, Fabio – che vive a Ferrara ed è un dirigente dell’Eni – è riuscito a ricostruire il percorso del corteo funebre del lontano cugino. 

“Ho speso 20 anni all’estero, dal 2000 circa. Ora mi occupo di bonifiche e recuperi ambientali per l’Eni” racconta Fabio “non sono mai stato a Manerbio, ma spero un giorno di visitare la cittadina bresciana che ha ospitato i miei parenti”. 

Barbara Appiani