In occasione dell’arrivo a Brescia di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, abbiamo raccolto il parere di Samuele Alghisi (nella foto) sindaco di Manerbio ma anche presidente della Provincia di Brescia.

Presidente Alghisi: nella prima fase della pandemia Brescia, è stata tra le province più colpite. Il fatto che nella nostra città arrivi il Capo dello Stato è un segno positivo…. «Brescia e provincia sono state una delle zone maggiormente colpite dalla pandemia.

La presenza del presidente Mattarella è un omaggio per i bresciani che, come è nel loro spirito, non hanno mai mollato. 

Territorialmente parlando, come sindaco e/o presidente di Provincia, avere qui da noi il Capo dello Stato ha un significato importante: noi siamo istituzioni piccole, ma, proprio perché direttamente a contatto con i cittadini, maggiormente esposte ai loro problemi».

I nostri volontari e la Protezione civile, continua Alghisi, «sono stati in trincea nella gestione delle emergenze. Che la più alta carica dello Stato venga a Brescia, per i suoi 205 Comuni, e altrettanti sindaci, è un bel segno. Come presidente della provincia e sindaco ho partecipato all’organizzazione degli hub vaccinali della provincia attraverso la Protezione civile.

E’ stato fatto un lavoro immenso. 

Quindi mi auguro che alla presenza di Mattarella ci siano anche le autorità provinciali che sono state protagoniste della gestione dell’emergenza attraverso le Protezioni civili: sia nella prima fase della pandemia, con il recupero delle mascherine e la distribuzione degli alimentari, e poi negli hub vaccinali per andare a prendere i vaccini e le persone da vaccinare. Dobbiamo quindi ringraziare i volontari, che sia nella rima che nella seconda fase della pandemia non si sono mai risparmiati».

Se potesse fare domanda a Mattarella come sindaco cosa chiederebbe? «Maggiore attenzione per le autorità locali perché i Comuni sono le istituzioni più vicine al territorio e quindi sarebbe bello se avessero maggiori risorse e autonomia per rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, a partire dalla sicurezza di scuole e strade.

In quest’ottica, chiederei che ci sia una sburocratizzazione, nel senso che tutte le pratiche burocratiche impediscono ai Comuni di procedere in modo veloce e dare risposte immediate e concrete. 

Oggi i Comuni sembrano essere degli enti semi commissariati proprio a causa di questi passaggi: troppi controlli, troppi protocolli da seguire che impediscono di fare bene o comunque rallentano tutte le azioni dell’amministrazione comunale».

MT Marchioni