Realtà che, ormai da un quarantennio, è garanzia di tutela e fruibilità di un lembo di territorio bresciano caratterizzato da una straordinaria biodiversità, la Riserva Naturale Torbiere del Sebino, ente a compartecipazione pubblica che vede tra i suoi soci Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comunità montana del Sebino Bresciano e i Comuni di Iseo, Provaglio d’Iseo e Cortefranca, dallo scorso 7 febbraio ha un nuovo presidente, il bresciano Flavio Bonardi, già membro del CdA e attuale presidente dell’associazione Colli dei Longobardi – Strada del Vino e dei Sapori.
Abbiamo fatto due chiacchiere con il neoeletto presidente per cercare di inquadrare con maggior attenzione gli obiettivi del suo mandato.
Flavio, qual è la situazione in cui si trova, ad oggi, la Riserva?
Attualmente, come dalla sua fondazione, le Torbiere del Sebino coprono un’area di ben 360 ettari di territorio e la sua gestione è sempre stata principalmente votata alla conservazione della flora e della fauna di un così ricco e variegato ecosistema. Bisogna ricordare, infatti, che questa Riserva costituisce l’habitat ideale per la nidificazione di più di 70 specie di volatili, il che ci rende, proprio in quanto area “umida” e non “temperata”, un unicum nel panorama del nostro territorio.
Un contesto che, nel tempo, ha richiamato anche la curiosità di molti…
Senza dubbio. Negli ultimi anni, anche grazie a poderosi investimenti da diversi milioni di euro, il territorio della Riserva è stato reso più fruibile per i visitatori, molti dei quali provenienti da fuori provincia. Grazie alla realizzazione di ben tre percorsi, tra cui uno interamente accessibile alle persone con disabilità, è stato possibile favorire un notevole incremento sia del turismo naturalistico, sia delle attività legate all’educazione ambientale all’interno delle scuole.
Proprio su quest’ultimo punto il suo mandato da presidente si annuncia particolarmente attivo…
Vero. Come annunciato ai soci, questo mandato, in scadenza il 31 ottobre prossimo, vuole gettare le basi per far sì che gli istituti del territorio e tutti coloro che vogliano vivere un’esperienza immersi nella natura a pochi passi da casa guardino alla Riserva come un protagonista importante del nostro sforzo per la salvaguardia ambientale. Il mio desiderio è che, continuando ad intervenire sui percorsi e attraverso un costante miglioramento della cartellonistica informativa, si cimenti quel legame che unisce il lago, la Franciacorta e tutti i territori lambiti dal fiume Oglio individuando proprio nelle Torbiere il proprio trait d’union.
Infine, nelle scorse settimane ben cento essenze sono state messe a dimora nel parco: una risposta alle critiche ricevute in questi anni?
Sicuramente queste cento piante che abbiamo provveduto a piantare costituiscono un importante segno d’impegno della Riserva nei confronti del nostro patrimonio arboreo. Si aggiungano due dati: in primis, che questi alberi novelli sono stati tutti donati da privati, i quali hanno favorevolmente accolto un nostro progetto, e, in secondo luogo, che obiettivo del mio mandato sarà proprio quello di unire ad un tavolo tutte le realtà che mostrano una particolare attenzione alla vita della Riserva per cercare di mettere in campo quello che a tutti gli effetti è il focus comune, ossia la sua tutela e valorizzazione. Dunque, tanto enti pubblici quanto associazioni ambientaliste e di turismo naturalistico saranno le benvenute al nostro tavolo per pensare a strategie concrete per il bene di questo nostro inestimabile patrimonio.
Leonardo Binda