Sono sei (sulle circa 110 che risultano inviate agli organi competenti), le osservazioni presentate da Legambiente Montichiari alla variante generale del Piano Governo Territorio. Fra queste le più importanti si focalizzano sulle tematiche “Depuratore del Garda” e “Intervento area Fontanelle”, argomenti “caldi” che da mesi tengono banco fra i cittadini monteclarensi. Per prima cosa l’associazione ha segnalato «Con grande sorpresa» come vengano tolti dagli “Ambiti Agricoli Strategici” due terreni ubicati a fianco del depuratore di Montichiari, l’uno di circa 58 mq nei pressi dell’argine del Chiese e l’altro, con una superficie di 4404 mq, alle spalle dell’attuale impianto in via Rampina di San Giorgio. Quasi un giallo questa scelta soprattutto considerata la nomenclatura scelta per indicarla. «Quello che ci ha colpito – ha sottolineato infatti Legambiente – è il titolo dato a questa variante, che risulta essere “Depuratore del Garda”. Dopo aver letto ciò siamo rimasti di stucco, visto che l’Amministrazione sta combattendo molto concretamente contro il fatto che gli scarichi del depuratore del Garda finiscano nel fiume Chiese. Non risulta comprensibile, dunque, il riferimento al “Depuratore del Garda” e non risultano atti pubblici né alcun progetto di ampliamento del depuratore che indichino la necessità di rettifica o variante dell’area destinataall’attività agricola di interesse strategico. Nel documento di Piano Relazione Quadro Conoscitivo, inoltre, si rileva che “Il Comune soddisfa le necessità di depurazione delle acque, con un impianto esistente a sud del centro abitato, dimensionato per oltre 25.000 abitanti”. Non viene fatta nessuna menzione alla possibilità di un ampliamento dell’esistente depuratore o dell’isola ecologica attuale per fini che non riguardino le necessità comunali. Per questo richiediamo lo storno della modifica in oggetto e che quest’area torni ad essere Ambito Agricolo Strategico». In merito alle Fontanelle, invece, la variante di 80 mila metri quadri comprende un’area già utilizzata alle pendici del colle di San Giorgio, il retro delle strutture già esistenti del Santuario, la strada e due grandi parcheggi. «Il PGT dice che qui si possono costruire 5 mila mq – continua Legambiente – Presumiamo che la nuova costruzione possa essere edificata dietro le strutture già esistenti, mentre le aree verso la statale saranno destinate a parcheggi e quella sulla pendice del monte a verde pubblico, cioè a parco. Le nostre osservazioni riguardanti quest’area vertono sulle rilevanti criticità di natura geologica e idraulica che il sito presenta ma soprattutto sul sedime del corpo idrico superficiale che corre a sud ovest ed è interessato da gravi rischi alluvionali (confermati da studi), sul fatto che è compreso negli Ambiti Agricoli Strategici, è un’area ad elevato valore naturalistico ed è interessatada noti rischi di tipo archeologico. Nell’ambito di trasformazione sono inoltri presenti anche due superfici molto vaste di parcheggio e ne consegue che siano prevedibili rilevanti afflussi di traffico senza che nel rapporto ambientale di VAS si faccia cenno alla capacità della viabilità locale di recepirli né al conseguente impatto emissivo. Per questo chiediamo che la trasformazione “Fontanelle” sia cancellata dal documento di piano e che venga prevista la sola conservazione delle strutture e aree già esistenti, escludendo ulteriori rilevanti edificazioni e conseguenti aree di parcheggio, scelta che comporterebbe criticità ambientali, paesaggistiche, idrauliche e urbanistiche con conseguente incremento di traffico e di emissioni. Siamo consapevoli che la variante su questa area riguarderà non solo il Comune ma la stessa Provincia che dovrà intervenire perché le pendici del colle sono area protetta anche a livello provinciale e per questo nei prossimi giorni manderemo una lettera anche a questo ente con le nostre osservazioni in merito»

Marzia Borzi