È tornato, foriero di abbracci calorosi (anche troppo!) e sospiri che lasciano senza fiato. Non è l’amico lontano e nemmeno il parente che non si vedeva da tempo ma il caldo, che quando esagera fa sudare e straparlare. Siamo soltanto a Giugno, non oso pensare a cosa potrebbe accadere nei mesi in avanti e già immagino i comodi sandali da spiaggia, variopinti costumi da bagno e occhiali da sole, quindi creme abbronzanti e bibite ghiacciate. L’estate è alle porte e non possiamo né dobbiamo farci trovare impreparati, anzi, prendiamo il caldo mese come una sorta di “allenamento”, quasi un test per prepararci ad affrontare il caldo e i suoi effetti collaterali che non hanno per niente l’aria (afosa) di cessare presto. Qualcuno è già partito per le vacanze, beati loro! A chi di noialtri assetato di ameni luoghi vacanzieri e refrigeranti vedute estive fosse orfano di possibilità (leggasi giorni di ferie e opportunità) può sempre raggiungere l’omonimo monte cittadino e, tra viste mozzafiato e rigeneranti brezze, non se ne pentirà. Nel frattempo, dopo le temperature che solo qualche tempo fa facevano l’occhiolino a quelle artiche, diamo il benvenuto al sesto mese dell’anno, “sacro a Giunone”, che apre le porte all’estate e, per l’appunto, ci accoglie caldamente ma, in fondo, elargisce a piene mani quel sole che a tanti è tanto mancato e idem la voglia di fare, “annacquata” com’era dagli incessanti scrosci che nemmeno nella stagione delle piogge. Pur vero sarebbe meglio non rimandare a domani ciò che si può fare oggi non dimentichiamo, tuttavia, che tentare di recuperare il tempo perduto volendo eseguire ogni cosa sotto il sole potrebbe far evaporare assai repentinamente la voglia di fare. Il famoso detto può aspettare ed è meglio non correre rischi, iniziando con lo svolgere le cose una per volta. L’estate è ancora lunga, c’è tempo, prendiamocela comoda, dopotutto c’è un proverbio che sembra coniato per l’occasione “da giugno in poi…fa quel che vuoi”.
Giuseppe Agazzi