Siamo i primi firmatari della lettera aperta al Sindaco, che ha fatto seguito alle oltre 1500 firme raccolte in calce all’appello per il mantenimento in servizio del dottor Piersevero Micheli.
La lettera intendeva promuovere un intervento normativo straordinario che permettesse ai medici di famiglia di rimanere in servizio anche oltre il limite di età (70 anni) qualora ne avessero espresso la volontà.
Pensavamo che almeno per un atto di cortesia i cittadini orceani meritassero una risposta.
In altre sedi il Sindaco ha dichiarato di essere intervenuto sulle autorità sanitarie ma una amministrazione trasparente dovrebbe dar conto della corrispondenza intrattenuta con queste anche per conoscerne le motivazioni, e comunque la questione da noi sollevata andava oltre il caso singolo e chiedeva un intervento in sede politica, proprio perché la stessa problematica si è manifestata in diverse realtà.
Per questo avevamo dato dei riferimenti precisi come quelli di una consigliera regionale delle Marche che ha presentato una proposta di legge che andava nella stessa direzione ed il parere di un autorevole giornalista del settore che era disposto a dare la sua collaborazione.
Ma quella lettera non ha mai avuto risposta.
Il nostro appello era dettato dalla preoccupazione per una situazione sanitaria per niente normalizzata e voleva farsi portavoce di chi lamentava difficoltà ad ottenere una assistenza adeguata.
Per questo ci sembrava opportuno chiedere che almeno per la durata della emergenza, chi si era distinto nel garantire la cura anche domiciliare, potesse continuare.
Constatiamo con rammarico che il dottor Micheli sembra aver destato più interesse nei giornali e nelle Tv anche nazionali che non da parte dell’amministra-zione locale.
Continuiamo ad essere preoccupati per le carenze della medicina territoriale e rinnoviamo quindi il nostro invito a prestare particolare attenzione alle segnalazioni di disfunzioni che dovessero venire da parte dei cittadini.
Cogliamo l’occasione per rinnovare i nostri più sentiti ringraziamenti ad un professionista generoso e disponibile che, con coraggio, ha mantenuto fede ai principi del buon medico di famiglia e che non ha fatto ricorso alla diagnosi telefonica, ma si è preso cura dei pazienti che non si sono sentiti abbandonati, come risulta dai numerosissimi attestati di stima ricevuti.
Carlotta Marchini
Daniela Massarotto Saini Giorgio Ferrari
Maria Piera Cervini