E’ stato un addio commosso quello al vigile del fuoco Roberto Scalvini, scomparso a 61 anni nella mattinata di mercoledì 27 luglio per un tragico incidente avvenuto in casa sua. Roberto Scalvini, ha perso la vita per un colpo di pistola al volto partito accidentalmente  mentre stava pulendo l’arma. L’incidente si è consumato  in una contrada di piazza Vittorio Emanuele, nel garage adiacente al negozio di abbigliamento di proprietà della famiglia.  Lo sparo è rimbombato in tutta la piazza e all’arrivo dei soccorsi la situazione è parsa subito gravissima. L’uomo è spirato poche ore dopo agli Ospedali Civili di Brescia.

Il cordoglio del paese è stato unanime e incessante l’andirivieni alla camera ardente allestita per l’occasione nel distaccamento dei Vigili del fuoco. Roberto Scalvini, cresciuto all’ombra dei portici per una tradizione quasi secolare di famiglia nel campo dell’abbigliamento, era benvoluto e soprattutto stimato da tutti. Ma a Orzinuovi era conosciuto soprattutto come vigile del fuoco. Una passione abbracciata a 27 anni e sempre portata nel cuore, fino a diventare il suo primo mestiere. Per anni è stato il vice capo distaccamento della caserma orceana. Nel 2021, suo malgrado, aveva dovuto appendere la divisa al chiodo per sopraggiunti limiti di età, ma la sua passione non l’aveva mai lasciato e quel distaccamento di Orzinuovi lo vedeva sempre e comunque  presente a sbrigare le piccole faccende: “Un grande uomo prima di tutto  – ci riferiscono i vigili del fuoco di Orzinuovi che hanno lavorato con lui per anni e il capo distaccamento Gianluca Colossi – e poi un professionista eccellente nel suo lavoro di pompiere, esempio di serietà, spirito di abnegazione, entusiasmo nel mettersi a disposizione per la comunità. Ma soprattutto per i vigili del fuoco Roberto è stato un amico, vero, sincero, pronto ad aiutare e a mettere a rischio la sua vita per  quella di tutti gli altri”.

“Orzinuovi – ha detto il sindaco Gianpietro Maffoni – ha perso oggi un uomo importante, disposto a scontrarsi con l’imprevisto e il pericolo pur di essere di aiuto alla sua comunità. Animato da un forte senso del dovere e della responsabilità, indossava orgogliosamente ogni  giorno la sua divisa di vigile del fuoco.  Il suo impegno resterà un  esempio imperituro di solidarietà umana e di altruismo”. Così è ricordato anche da tutta la comunità, come un modello di gentilezza e raffinatezza, sempre sorridente, ponto ad una battuta garbata, piena del savoir faire e generoso soprattutto nei confronti di chi ne aveva bisogno, disponibile a mettersi in prima fila per salvare  chi era in pericolo”.

Roberto ha lasciato un’eredità preziosa ai pompieri: il figlio Luca di 28 anni,  a cui ha trasmesso i suoi valori e che ha coltivato fin da giovanissimo la passione del padre, diventando vigile del fuoco professionista. Oltre al figlio,  lascia la moglie Rossana, la mamma Anna, la sorella Laura e il fratello Francesco.

 Fai buon viaggio Roby, ora le sirene le suonerai lassù con gli angeli e dall’alto continuerai a portare il tuo prezioso aiuto a chi ti ha sempre amato.  Silvia Pasolini