Grazie ad un contributo di poco più di 40.000 euro, l’amministrazione comunale di San Paolo ha provveduto alla rimozione della vecchia copertura (che conteneva amianto) del tetto della ex scuola di Scarpizzolo. Edificio, questo, che, dopo aver «esaurito» la sua funzione scolastica, viene utilizzato come sede di varie associazioni. Per non dire dello spazio esterno, utilizzato come parco giochi pubblico.

By by amianto, dunque. Quella di San Paolo è una situazione con cui, negli ultimi lustri, si sono dovuti confrontare migliaia di Comuni (e privati) italiani. Il fatto è che, nel secolo scorso, prima che se ne verificasse la pericolosità, le coperture che contenevano anche amianto venivano utilizzate un po’ dappertutto si tetti pubblici e privati. Poi, scoperto che queste coperture erano pericolose, ovviamente s’è smesso di produrle e utilizzarle. Rimaneva però il problema della bonifica degli ambienti realizzati con le vecchie coperture contenenti amianto.

Tre le tecniche principali utilizzate per la bonifica. Una prevede l’incapsulamento con vernici che ricoprono e inglobano l’amianto, creando una vera e propria capsula protettiva che, appunto, incapsula il materiale pericoloso. Un altro metodo di bonifica è il confinamento, che isola fisicamente l’area inquinata dalle zone limitrofe.

Entrambe queste tecniche, però, non eliminano il problema alla fonte. Per far questo si procede con la rimozione dei tetti in amianto e il rifacimento della copertura: con materiali a norma di legge e, magari, la possibilità di riqualificarla ai fini energetici.

Soluzione, questa, che saggiamente è stata scelta dagli amministratori di San Paolo per la ex scuola di Scarpizzolo. Amministratori che, dicevamo, hanno potuto intervenire in questo modo anche grazie ad un finanziamento ad hoc arrivato da Regione Lombardia. Per la bisogna, il sindaco Giancarla Zernini aveva chiesto quasi 50.000 euro: ne sono arrivati poco più di 40.000. Che non sono sufficienti a coprire per intero la spesa, ma che sono comunque un buon punto di partenza.

«Le nuove lastre che abbiamo messo – spiega il primo cittadino – sono di lamiera grecata coibentata e garantiranno un maggior isolamento, quindi un minor consumo di energia. Peraltro, ora che la pandemia è quasi un ricordo e non ci sono più le limitazioni anti Covid, la struttura potrà tornare fruibile, anche e soprattutto per le associazioni del territorio». MT Marchioni